CATANIA – Su delega delle Procure della Repubblica presso il Tribunale Ordinario e il Tribunale per i Minorenni di Catania, i carabinieri del Nucleo Radiomobile del Comando Provinciale etneo, hanno dato esecuzione a due distinte ordinanze di applicazione di misure cautelari emesse dai rispettivi Giudici per le Indagini Preliminari, nei confronti di 6 persone indagate, a vario titolo, nel concorso in resistenza, violenza o minaccia a Pubblico Ufficiale aggravata, lesioni personali aggravate e danneggiamento aggravato.
Il 26 aprile 2020, i carabinieri del Nucleo Radiomobile hanno proceduto alla perquisizione dell’abitazione di Pietro Masci, in via Pantelleria, nel popoloso quartiere San Giovanni Galermo (nota piazza di spaccio del capoluogo etneo).
Al suo interno i militari hanno ritrovato e sequestrato un consistente quantitativo di marijuana e cocaina, materiale utile al confezionamento delle sostanze stupefacenti, un bilancino di precisione, nonché dei fogli con annotate le cessioni di droga ai diversi acquirenti. Gli operanti, nella circostanza, hanno arrestato in flagranza Masci per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.
All’interno dell’abitazione erano presenti Sonia Gangi, moglie di Masci, e i tre figli minorenni. Mentre i militari conducevano l’arrestato verso la vettura di servizio, la moglie è andata in escandescenza e gridava “speriamo che caschiate da queste scale e vi ammazzate e vi rompete l’osso del collo tutti“ aizzando nel frattempo i propri figli contro i carabinieri e richiamando l’attenzione degli altri residenti del quartiere.
Nel giro di pochi minuti, in strada si è creato un assembramento composto da più di dieci persone che con violenza e minaccia si sono opposti all’arresto di Masci, dando vita a una violenta aggressione nei confronti degli operanti. Tra queste persone c’era anche Mario Maurizio Calabretta, il quale inveiva contro i CC gridando “guardate questi rovina famiglie ve la facciamo pagare“.
Nel frattempo, altre persone, giunte a piedi e a bordo di scooter, si sono scagliati contro i militari al fine di impedire l’arresto, che fomentava i presenti urlando insulti e minacce di morte. A quel punto Calabretta e Sonia Gangi si sono scagliati contro uno dei militari operanti che stava cercando di far entrare nell’auto di servizio l’arrestato. I due hanno tentato di liberare Masci bloccando lo sportello della gazzella e proferendo ancora insulti e minacce “siete….., pezzi di ….., vi veniamo a cercare, lasciatelo subito“.
A loro supporto sono giunti due dei figli minorenni, che insieme alla madre hanno accerchiato e colpito il militare sopraccitato, in soccorso del quale sono giunti altri due carabinieri. Nel frattempo, Calabretta insieme ai figli di Masci, a Salvatore Musumeci e ad altri soggetti non identificati, hanno aggredito uno dei militari giunto in ausilio del collega, scaraventandolo a terra e colpendolo con calci e pugni.
Stessa sorte è toccata a un altro militare mentre uno degli operanti, nel parapiglia generale, è riuscito comunque a porre in sicurezza Masci all’interno dell’autoradio. Operazione comunque ostacolata dall’ennesimo tentativo di liberare l’arrestato posto in essere da Danilo Gaetano Aurora, il quale ha aperto la portiera dell’auto di servizio, mentre due dei figli dell’arrestato e Liliana Bellia hanno cercato di far uscire l’arrestato tirandolo a sé.
Due dei militari operanti hanno riportato delle lesioni personali consistite, per il primo, in un trauma cranico, un trauma all’emitorace destro, delle escoriazioni al collo e al volto, dalle quali derivava una prognosi di 10 giorni, mentre per il secondo, un trauma cranico, facciale, uno costale bilaterale e uno alla gamba sinistra, dalle quali derivava una prognosi di 30 giorni.
Inoltre è stata danneggiata l’autoradio utilizzata per il trasporto dell’arrestato, presa a calci e graffiata in diversi parte della carrozzeria da Masci, Calabretta e Gangi. Per evitare che la situazione degenerasse ulteriormente e per sottrarsi alle violenze, i carabinieri furono costretti ad allontanarsi, riuscendo a identificare e arrestare solo Pietro Masci e Mario Maurizio Calabretta, per i quali il G.I.P. del Tribunale etneo convalidò l’arresto e dispose la custodia in carcere.
Grazie alla minuziosa ricostruzione dei fatti compiuta in seguito dagli stessi carabinieri operanti, si è riusciti ad identificare gli odierni indagati e produrre un’informativa che, recepita in toto dalle Autorità Giudiziarie procedenti, ha consentito l’emissione delle misure cautelari.
Soggetti destinatari di misura cautelare in carcere:
- Salvatore Musumeci, 24enne.
Soggetti destinatari di obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria:
- Sonia Gangi, 36enne;
- Danilo Gaetano Aurora, 22enne;
- Liliana Bellia, 54enne.
Minorenni destinatari di misura cautelare del collocamento in comunità:
- M.P., 17enne;
- M.D., 17enne.