CATANIA – Subito dopo il vertice Nato tenutosi a Catania, proprio sul tema dell’immigrazione e delle strutture di accoglienza al collasso, nella città etnea sono arrivati questa mattina 594 migranti nell’ambito dell’operazione Mare Nostrum.
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I migranti sono arrivati a bordo della nave Sfinge della Marina. La procura etnea sta indagando e passando al vaglio i dati dei nuovi arrivati per identificare evenutali scafisti. Sul posto è intervenuta la consueta e ormai rodata macchina dei soccorsi. Presenti le varie forze dell’ordine e la Croce Rossa coordinate dalla prefettura di Catania.
Intanto la polizia di Ragusa ha arrestato sei presunti scafisti, ritenuti responsabili degli sbarchi di ieri. Si tratta di cinque egiziani e di un siriano. I trafficanti di uomini sono stati identificati grazie alle denunce dei migranti.
Gli ordini di custodia cautelare sono stati spiccati nei confronti del siriano Mohamed Tewil, che avrebbe condotto il primo natante, e per l’equipaggio dell’altro: gli egiziani Alee Fathallah, Ghamel Hidar, Saed Manhi, Mostafa Behjet Daua e Ali Dahoud. Fondamentali per le indagini sono stati i video girati dai migranti per la ricostruzione dell’intero viaggio. Sale a 138 il numero di scafisti fermati a Pozzallo nel 2014.
Alcuni hanno raccontato che per velocizzare le operazioni di imbarco sulla piccola nave gli scafisti li bastonavano. Durante il viaggio – secondo il racconto dei migranti – venivano distribuiti formaggini, datteri e pane, mentre l’acqua che veniva data loro era sporca e maleodorante. In più solo per chi aveva pagato una cifra in più ai criminali vi era la possibilità di ricevere un giubbotto di salvataggio.
Secondo le testimonianze un viaggio della speranza costa, partendo dalla Turchia, circa 6mila dollari a persona per gli adulti e poco meno per i bambini, per un incasso totale di 1 milione e mezzo di dollari. Per l’imbarcazione partita dall’Egitto i migranti hanno pagato 5 mila dollari.
Foto: Elisa Petrillo