CATANIA – Maria Scaletta riavrà luce e acqua. È il risultato ottenuto dal clamore mediatico che la vicenda ha sollevato ma che risolve soltanto in parte l’emergenza abitativa che vivono i disabili e le persone non autosufficiente. Infatti, il caso della signora di 62 anni in carrozzina, residente in affitto in un appartamento al piano terra di via Del Principe a Catania, non è isolato ma molto diffuso. Asia Usb, l’associazione che ha aiutato Maria Scaletta a risolvere il dissidio con il padrone di casa denuncia che Maria Scaletta, per una settimana è stata al buio e senza acqua perché il proprietario dell’appartamento aveva disattivato le utenze per costringerla a lasciare libero l’immobile nonostante l’assoluta regolarità del pagamento dell’affitto.
In seguito a questa assurda situazione, la signora Maria si è rivolta all’Associazione Inquilini e Abitanti che si è attivata con la presenza di propri militanti accanto a lei e chiedendo l’intervento delle autorità competenti e della stampa. Soltanto così, ieri pomeriggio, dopo due giornate intense di iniziative pubbliche a sostegno della signora Scaletta, il padrone di casa ha riattivato l’acqua e l’energia elettrica.
“Come ASIA USB – dichiara Orazio Vasta, responsabile provinciale del sindacato di base inquilini – abbiamo cercato di contattare il proprietario, ma è stato tutto inutile. Ma, evidentemente, l’attenzione che abbiamo attirato sul caso ha convinto il padrone di casa di cambiare atteggiamento. Infatti, ieri pomeriggio, in uno dei pochi momenti che Maria è rimasta da sola, si è recato da lei, ribadendo che vuole lasciato libero l’immobile ma riattivando nello stesso momento la luce e l’acqua. Purtroppo, a Catania, il caso Maria Scaletta solleva un’altra drammatica questione: la stragrande maggioranza dei padroni di casa non affittano a chi è disabile, vive da solo ed è in carrozzina“.
La vicenda di Catania pone un tema molto delicato e complesso che andrebbe risolto in sinergia tra tutti gli enti competenti. Spesso i disabili e le loro famiglie si trovano ad affrontare da soli queste battaglie e sono le associazioni di volontariato a doversi fare carico dell’aiuto alle persone più fragili della società.
Nel caso della signora Scaletta, come abbiamo già raccontato, le autorità di polizia (Polizia, Carabinieri, Guardia di Finanza e Polizia Municipale) non sono state in grado di aiutare Maria, nonostante la descrizione della sua situazione. Gli assistenti sociali del comune di Catania hanno suggerito di trasferirla in una struttura, ma lei ha rifiutato questa soluzione affermando di voler trovare un’altra abitazione e di essere trattata come un essere umano. Ha anche chiesto che venissero riattivati luce e acqua perché soffre molto per il freddo. Ieri, durante la fasi in cui si discuteva della sua vicenda, ha avuto un malore e il 118 è stato chiamato per soccorrerla.
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