CATANIA – Non sono ancora molti quelli a conoscenza del blocco Amt previsto per il prossimo primo di luglio: questa la prima informazione che emerge dopo un “giro di ricognizione” fatto in alcune zone di Catania a pochi giorni dalla notizia.
La causa dello stop alle corse è il mancato rinnovo del contratto di servizio, figlio del dissesto finanziario in cui Catania si trova ormai da parecchi mesi, ma per molti catanesi non sembra essere che una “bufala“.
Alla fermata della villa Bellini, mentre aspettava il 429, Marco, un 50enne, ha spiegato la sua idea a riguardo: “Un biglietto costa un euro, l’abbonamento mensile meno di venti. Sono cifre irrisorie, un disservizio è perdonabile quando non paghi praticamente nulla, ma sono sicuro che non chiuderanno: non possono lasciare la città senza autobus”.
Similmente a lui, anche altre persone hanno portato avanti l’idea comune che l’Amt non potrà mai chiudere battenti, “perché Catania è una metropoli, anche a livello nazionale la notizia farebbe troppo scalpore”.
“È qualcosa di studiato, di fittizio, dietro ci sarà sicuramente un disegno politico”, ha spiegato Fabio, seduto vicino piazza Roma.
Il disagio economico che potrebbe portare la faccenda non sembra spaventare neanche i possessori di un abbonamento. In primis, però, a non “sentire la mancanza” saranno gli studenti universitari, che hanno immediatamente nominato la metropolitana – gratuita per gli iscritti all’Università – come mezzo “numero uno” per raggiungere il centro e le periferie catanesi.
“Il percorso è più breve, fa meno tappe – racconta Alex riguardo alla metro – ma per quel che mi serve non è male. Ovviamente sarebbe stato meglio il bus, ma se è così mi arrangio”.
Dopo un primo breve momento di “panico”, tutti sembrano tranquillizzarsi e non curarsi a pieno delle possibili conseguenze della mancanza di un servizio come quello dell’Amt tra le strade catanesi.
Da luglio, però, è già possibile dire che Catania rischierebbe di diventare meno “verde”: “Io lo prendevo (l’Amt) per non usare la macchina, ora che sono costretto lo faccio senza problemi, come tutti”, la macchina, infatti, è stato il mezzo scelto in sostituzione del bus tra i lavoratori, amareggiati dalla notizia, ma anche loro increduli sulla sua veridicità.
Mentre si aspetta il “verdetto finale” del Comune di Catania, da parte dell’azienda di trasporti c’è ancora una flebile speranza.
Tra i cittadini, invece, come per un istinto di sopravvivenza, è scattata la corsa al “sostituto” perfetto; papabili candidati sono stati la metropolitana, altre società di trasporti, le macchine e – scherzosamente – “il due”.
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