Catania, protesta di Parco Scientifico e Vigili Urbani

Catania, protesta di Parco Scientifico e Vigili Urbani

CATANIA – Sono tornati a far sentire la propria voce i ricercatori del Parco Scientifico e Tecnologico della Sicilia. Stamattina, davanti ai cancelli dell’azienda alla zona industriale, i lavoratori hanno dato vita ad un presidio per protestare contro i licenziamenti. Lo scorso 26 gennaio gli ex dipendenti avevano manifestato in via Etnea, davanti alla Prefettura. Sono attualmente 17 gli ex dipendenti su 23 che sono stati licenziati, denuncia il sindacato della Uil Tucs, e a breve altri sei andranno a casa. Si tratta dei precari storici. Tutti con oltre dieci anni di servizio alle spalle.

Il Parco scientifico e tecnologico della Sicilia – spiegano il segretario del sindacato Giovanni Casa, Sergio Romano e Pietro Giordano componenti della segreteria provinciale Uil Tucs – è una società consortile per azioni partecipata dalla Regione Siciliana e da vari centri di ricerca e imprese con sede a Catania esistente da oltre 10 anni. Si è distinto per importanti scoperte nel settore agroalimentare, brevetti depositati, consolidati partenariati nazionali ed internazionali ed ha sempre avuto bilanci in attivo, forse unica realtà fra le partecipate siciliane che non ha fatto ricorso ai soldi della Regione, autofinanziandosi con i soldi dei progetti da loro stessi presentati, istruiti e gestiti”.

Oggi il Parco scientifico – aggiungono i sindacalisti – ricambia gli stessi lavoratori non rinnovando il loro contratto di lavoro giustificando la presa di posizione con la legge regionale che vieta assunzioni ma, nel frattempo, l’Ente ha provveduto all’assunzione di nuovi “precari” al posto di confermare il precedente organico, che costituiva la parte virtuosa dell’azienda”.

Dalla zona industriale al centro storico di Catania. Qui davanti a Palazzo Minoriti stamattina in presidio operatori della polizia locale. Una mobilitazione, quella di oggi, che ha riguardato tutto il territorio nazionale con manifestazioni davanti alle Prefetture. Ad organizzarla la Funzione Pubblica Cgil, Fp Cisl e Fpl Uil. Riflettori accesi su carenza d’organico, mancanza di risorse, ma anche sull’ormai obsoleta legge 65/86.

vigili

A Catania, hanno denunciato oggi durante il presidio i sindacati, la polizia municipale vive da anni una grave carenza di organico. “C’è una carenza di organico del 50% – evidenzia Stefano Passarello, segretario provinciale Uil Fpl -. Gli operatori in servizio se prima erano 900, attualmente sono circa 450, con un’età media di 55 anni”.

Eppure la polizia locale – ribadiscono i sindacalisti – costituisce una risorsa importante nell’ambito del controllo del territorio anche se di fatto non è ancora seguita una sostanziale valorizzazione ne giuridica, nè contrattuale del suo ruolo”.

In tarda mattinata i sindacati hanno consegnato un documento al Prefetto. “Chiediamo al Governo nazionale che venga ridefinito un progetto di riforma fermo da anni – ha dichiarato Gaetano Agliozzo segretario provinciale Fp Cgilma anche un incontro per iniziare un percorso di confronto su diverse tematiche. Urge per la polizia locale, la revisione del quadro normativo di riferimento, ma anche la riorganizzazione di ruoli, competenze e risorse, considerato che è in atto una riorganizzazione dello Stato e degli Enti territoriali, in materia di Province e Città Metropolitane”.