CATANIA – Quando si racconta una storia ci sono sempre più voci che la narrano, la vivono e hanno una differente visione delle cose. Oggi “ascoltiamo” il Sottosegretario di Stato Emanuele Prisco, che ha fatto visita al Comando dei vigili del fuoco di Palermo e Catania. E la voce di Carmelo Barbagallo, vigile del fuoco esperto e sindacalista, che è stato attivo sul territorio siciliano durante il periodo di emergenza incendi di fine luglio.
L’emergenza che ogni anno vive la Sicilia nel periodo estivo a causa dei roghi che si verificano costringono il Governo a mettersi in discussione e trovare nuove soluzioni per le condizioni che i cittadini e i vigili del fuoco sono costretti a vivere. Il Governo ha aumentato da quattro a sei anni la pena minima per chi provoca incendi boschivi, in quanto è stato constatato da una ricerca del WWF che l’80% degli incendi è di origine dolosa.
A livello nazionale, secondo quanto ci è stato raccontato dal Segretario Generale Prisco, è previsto un aumento delle unità nel corpo dei vigili del fuoco per via delle carenze che si registrano: “Il Governo ha voluto dare una risposta forte contro i piromani, aumentando le pene per chi distrugge il nostro patrimonio naturale. Anche le Forze dell’Ordine sono attive nella ricerca dei responsabili di ciò che è accaduto in Sicilia“, afferma Prisco.
“C’è la massima attenzione del Governo verso il Corpo Nazionale dei vigili del fuoco. In questi primi otto mesi, sono 1.800 le assunzioni straordinarie. Un investimento sarà fatto anche nella sostituzione del parco mezzi e uno immaginiamo di farlo anche su molte sedi. C’è stata un’inversione di tendenza importante, l’organico dei vigili del fuoco nazionale ha raggiunto il record repubblicano, proprio in questi giorni, con l’incremento delle 1.800 unità“, conclude Prisco.
L’Onorevole parla di “massima attenzione“, ma non basta perché i vigili del fuoco in Sicilia sembrano vivere una realtà molto lontana da quella che lui ci ha raccontato, ce ne parla Carmelo Barbagallo, vigile del fuoco esperto e sindacalista: “Chiediamo che le problematiche che viviamo sulla nostra pelle siano risolte. Abbiamo delle dannose carenze di organico, dei mezzi che non sono idonei per il nostro territorio“.
“Le sedi di servizio hanno delle grosse criticità igienico–sanitarie e strutturali. Necessitiamo – continua – di mezzi con poca tecnologia, anche se arrivano quelli nuovi e poi devono stare fermi in officina per più di un anno, è inutile avere acquistato mezzi all’avanguardia. Le attrezzature ci servono per fronteggiare emergenze boschive e nubifragi. Perché di questo parleremo a breve”.
“Vogliamo fatti e non parole, vero che sono state fatte le assunzioni però, il turn over non è stato rimpinguato negli anni. Pertanto quelle carenze di organico che c’erano e si sono rafforzate ancor di più in Sicilia, dove attualmente mancano più di 300 unità a vario titolo. Delle 1800 unità in Sicilia ne arriveranno pochissime“, ancora non sono chiari i numeri di unità destinate alla Sicilia.
Intanto, ogni anno si registrano danni sull’Isola a causa dei roghi di oltre decine di milioni di euro.
“Noi ci auguriamo che alla prossima visita, così come abbiamo detto in Direzione Regionale, possiamo parlare di risultati raggiunti sia dal Governo, sia dai nostri vertici che dalle organizzazioni sindacali. I vigili del fuoco chiedono a gran voce di avere rispetto per una categoria che è osannata dal popolo e martoriata dalla parte politica“, conclude Barbagallo.
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