Cronaca

Catania, presidio sindacale contro la crisi abitativa: “No agli sfratti, troppe diseguaglianze”

CATANIA – Le segreterie di CGIL CISL UIL e SUNIA SICET UNIAT UNIONE INQUILINI, indicono un presidio provinciale unitario per domani venerdì 18 marzo alle 9,30 in piazza Stesicoro a Catania per “affrontare la sofferenza abitativa e dire no agli sfratti, sì alle case“.

Le sigle esprimono “una forte preoccupazione per la grave situazione abitativa del paese, acuita dai pesanti riflessi della persistente emergenza sanitaria, dalla ripresa generalizzata delle esecuzioni degli sfratti per morosità incolpevole che si stimano in Sicilia dai 15mila ai 20mila e dall’incidenza che, sui costi dell’abitazione per larghe fasce di popolazione e sugli oneri condominiali avranno i rilevanti rincari del costo dell’energia”, si legge nella piattaforma redatta dai sindacati a livello regionale.

Se a questo aggiungiamo le circa 30mila famiglie in attesa dell’assegnazione di un alloggio di edilizia residenziale pubblica e i 10mila invisibili, il quadro della sofferenza è completo.

A Catania a fronte di una stima di almeno 4mila sfratti nel corso del 2022 sono più di 10mila le famiglie in grave sofferenza abitativa.

In un contesto in cui disuguaglianze e povertà aumentano – proseguono i sindacati – occorre proteggere socialmente chi è rimasto indietro e chi è meno protetto, come chi ha perso il lavoro, chi aveva già il problema dell’abitare ed oggi sta precipitando verso l’emergenza abitativa, chi non riesce più a pagare i canoni d’affitto e sta per perdere la casa”.

Sunia, Sicet, Uniat e Unione Inquilini insieme a Cgil, CISL e UIL, chiedono in particolare l’istituzione delle Commissioni provinciali per la graduazione delle esecuzioni degli sfratti in modo da permettere il passaggio da casa a casa; un piano pluriennale e strutturale da destinare al disagio abitativo e per aumentare il patrimonio abitativo pubblico; il rifinanziamento del fondo sostegno all’affitto e del fondo per la morosità incolpevole; il censimento dei beni immobili dismessi e non utilizzati di proprietà degli Enti pubblici per destinarli alle finalità abitative e infine il confronto costante tra i sindacati degli inquilini e gli enti locali sui temi abitativi.

Immagine di repertorio

Redazione

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