CATANIA – Il porto di Catania comincia ad avvicinarsi sul serio alla città. Dopo la prima tranche di demolizione della cinta muraria, avvenuta circa un anno fa, che ha visto entrare in scena il libero accesso dirimpetto alla Capitaneria di porto, è iniziato un paio di giorni fa l’abbattimento del muro posto quasi in corrispondenza dell’edificio della vecchia dogana, che comporrà il secondo step. In seguito i lavori proseguiranno per tutto il tratto che costeggia piazza Borsellino, fino a tutta la via Domenico Tempio.
Un’altra svolta importante per il capoluogo etneo sul piano dell’urbanistica, ma anche in termini di mobilità sostenibile, in quanto la zona dello scalo marittimo diventerà più fruibile per i cittadini e per i turisti, e verrà fatto un ulteriore passo avanti verso la totale realizzazione del waterfront, l’apertura della città verso il mare. Oltre a ciò, il porto comincerà, secondo i progetti, a sviluppare la sua vocazione turistica e crocieristica, oltre a quella, ormai consolidata, mercantile.
I lavori di questa seconda parte, che si dovrebbero concludere entro i prossimi dieci giorni, vedranno anche l’edificazione di una piazzetta e un concorso internazionale di idee per il waterfront, in cui saranno coinvolti diversi architetti urbanisti per la pianificazione e progettazione dei futuri spazi ricadenti all’interno dell’area.
L’apertura del porto alla città coinvolge anche altri aspetti, come l’assegnazione dell’autorità portuale della Sicilia orientale proprio a Catania, che ha scatenato polemiche, sfociate anche in un corteo, in virtù del fatto che Augusta possiede, a differenza del capoluogo etneo, uno scalo marittimo naturale. In merito a ciò, abbiamo sentito il presidente dell’ente, Andrea Annunziata, che oltre ad aver espresso un parere su quest’ultimo argomento, ci ha parlato dell’importanza che quest’opera di restyling rivestirà per Catania.
“La polemica tra le due città – spiega Annunziata – per fortuna è superata e l’unione deve fare la forza. Il porto è un’industria con gli spazi doganali e con possibilità di accesso non sempre facili. Questa integrazione città-porto farà di Catania sempre più una città di mare, con l’apertura di ulteriori varchi, e continua così l’opera iniziata dai miei predecessori, pensando sempre alla modernizzazione, grazie agli investimenti nei programmi infrastrutturali per circa 15 milioni, e rendendo la zona sempre più sicura da un punto di vista ambientale e sempre più gradevole per chi viene da fuori. Lavoriamo su tutti i fronti, sia quello turistico che quello commerciale”.
Il proseguimento dell’opera con i prossimi step di abbattimento del muro avrà un’importanza soprattutto economica, che rilancerà l’occupazione locale, in quanto “nella zona sud – continua Annunziata – ci sarà la darsena per i mega yacht. È impensabile che una città come Catania non abbia potuto finora beneficiare di ciò. Così potrà essere richiamata l’attenzione anche di imprenditori esteri molto conosciuti. Attendiamo anche la fine del concorso per il waterfront e l’idea che verrà avanzata dal vincitore per lo spazio della stazione marittima, punto di partenza per le navi da crociera, e lo spazio per i mega yacht. Gli imprenditori in futuro potranno sviluppare lo scarico merci in altre aree del porto, liberando così il centro città dal traffico. Noi creiamo le condizioni logistiche per essere al passo coi tempi”.
Riguardo a un possibile accesso veicolare direttamente dalla rotonda della Playa ci sarà ancora da attendere. “Al momento – conclude Annunziata – l’accesso è consentito solo ai mezzi autorizzati. Laddove si creeranno difficoltà il traffico rimarrà limitato. Speriamo sempre che si possa conciliare tutto, sviluppo, sicurezza e ambiente”.
Infine, è dello stesso avviso l’assessore all’Urbanistica del Comune di Catania, Salvo Di Salvo, che afferma: “Il muro in demolizione è lungo circa 100 metri lineari e sarà creata una piazzetta con arredi. Seguiranno le altre fasi di abbattimento che arriveranno fino a via Domenico Tempio e così ci sarà finalmente una totale connessione della città con lo scalo, che, in qualità di bene, deve essere vivibile e fruibile. Parallelamente abbiamo aperto un concorso di idee progettuali per il waterfront, in funzione della componente turistica e crocieristica, in modo tale che chi scende dalla nave possa fare il check out e il check in. Tutto andrà di pari passo con il lato mercantile dello scalo”.