Solo a Catania, la pizza al chiodo: “Accattatevilla”

Solo a Catania, la pizza al chiodo: “Accattatevilla”

CATANIA – Il suo chiodo fisso era quello di preparare una pizza speciale e tanto ci ha pensato e ripensato che quel chiodo è finito dentro la pizza e lui neanche se n’è accorto.

Altro che margherite e capricciose, in questo rinomato panificio di Gravina di Catania  c’era una pizza che aveva un sapore tutto suo: qualcosa fra il metallico e l’arrugginito. Insomma una squisitezza. Ed il fortunato che l’ha assaggiata è stato un cliente, l’unico dal momento che subito dopo i Nas gli hanno bloccato l’attività e di queste prelibatezze il mal capitato panificatore non ne ha potute più vendere.

Sabato sera mentre era a casa con la famiglia e gli amici, il signore ha ordinato alcune teglie di pizza e in quell’invitante trancio avrà scambiato la capocchia per un oliva oppure per un chiodo… di garofano, e invece dentro c’era quello di ferro, duro e poco gustoso.

Il giorno dopo si è recato nel panificio e rivolgendosi al titolare ha detto “Senta ma ieri nella pizza c’era… “, neanche gli ha dato il tempo di finire la frase che il proprietario ha risposto “Cosa? Un chiodo?Può capitare”.

Un’abitudine, dunque, che neanche più lo preoccupava.

Nel panificio venivano, infatti, usate delle pedane da imballaggio per alimentare il forno a pietra, un metodo poco furbo per risparmiare e un chiodo di queste è finito dentro l’impasto. Ora il panettiere non dovrà più sforzarsi a pensare che nuove specialità preparare per i suoi clienti, infatti i carabinieri lo hanno “inchiodato”, cioè gli hanno sequestrato l’esercizio commerciale dopo aver trovato “gravi carenze igienico-sanitarie”.

L’artigiano nella sua bottega aveva conservato 500 chili di scarti di legname e con questo materiale di risulta cuoceva appunto pane e pizza.

Ora che è stato denunciato alla procura della Repubblica ne dovrà parlare con i magistrati.

Dai Nas intanto fanno sapere che non si tratta di un caso isolato. Ultimamente, infatti, piuttosto che comprare la legna buona che costa cara, ci si affida a delle ditte che pur di disfarsene consegnano a questi esercizi commerciali i propri materiali di risulta, fra i quali anche porte verniciate.