CATANIA – Sono le sette del mattino e il silenzio regna sovrano in piazza Cutelli. Ci sono ancora le transenne che la circondano e gli operai sono già a lavoro da alcune ore, stanno provvedendo ad abbattere tutte le undici palme infestate dal punteruolo rosso prima che la città si risvegli.
Lì, a pochi metri di distanza dalla Civita, ci sono i segni indelebili della tragedia appena vissuta. Una disgrazia che ieri ha sconvolto tutto il quartiere e l’intera città: morire a causa di una palma malata, NO non si può.
Quando noi raggiungiamo la piazza, ci sono quattro signori anziani che sono davanti al posto in cui c’era la seduta di pietra lavica andata in frantumi e dove ora c’è solo un mazzo di fiori.
Commentano e non si spiegano ancora come sia potuto accadere. Oggi sanno che è un giorno diverso. Sanno che non ci sarà la stessa allegria di sempre nel giocare a carte. Oggi non potranno, soprattutto, non ricordare com’è morta Patrizia Scalora, la mamma di 49 anni che mentre chiacchierava con la figlia Ludovica di 19 è stata uccisa dal crollo della parte alta della palma.
“Non ci sono parole per spiegare cosa abbiamo visto – racconta il signor Pippo – mi creda, mi viene la pelle d’oca solo a pensarci. Ho nella mente ancora l’immagine di quella ragazza che si dispera vedendo sua madre sotto la palma tanto che se la sono portata subito con l’ambulanza”.
“Siamo sconvolti – aggiunge Alfio – avevano appena consumato un caffè e si erano sedute su quella panchina maledetta poi la palma ha schiacciato la signora. Poverina era inguardabile quando hanno sollevato il tronco e l’hanno subito sigillata nella bara”.
“Il marito – continua – che lavora nella Finanza qui vicino è arrivato subito ed era basito, girava intorno e non ha detto una parola. Ogni tanto si fermava e fissava il punto preciso dove sua moglie è morta”.
Proprio alcune settimane prima, quella stessa palma era stata controllata dagli operai incaricati dal comune, ma nessuno si era accorto di quel foro di pochi centimetri sul tronco a tre metri di altezza. Segno della presenza del punteruolo rosso.
E mentre noi siamo lì ad osservare, la vita riprende, i bambini entrano a scuola, gli esercizi commerciali aprono e già quattro ore dopo è tutto finito: le transenne sono state eliminate e non c’è più l’ombra di una palma in piazza. Si sente solo il brusio di alcuni gruppetti di anziani che sono seduti su quelle panchine sotto il sole a Catania.
A Carlentini, invece, c’è una comunità sconvolta che oggi pomeriggio, alle 16, nella Chiesa Cuore Immacolato di Maria e Sant’Anna di Carlentini, darà il suo ultimo saluto a Patrizia.