Catania, perplessità Assostampa su concorso Amt

Catania, perplessità Assostampa su concorso Amt

CATANIA – Amt, il concorso bluff, l’urgenza sospetta e la trasparenza negata. Su questa vicenda esprime perplessità l’Associazione siciliana della stampa, il sindacato dei giornalisti di Catania, che tramite il suo segretario provinciale Daniele Lo Porto nel primo pomeriggio ha emesso un comunicato che pubblichiamo integralmente.

In poco più di un mese l’AMT, Azienda metropolitana trasporti, una partecipata del Comune di Catania, ha pubblicato e revocato un bando di concorso per l’incarico di un anno di addetto stampa. Le cronache cittadine se ne sono occupate ampiamente, perché si era innescato un acceso dibattito politico all’interno del Consiglio comunale, in quanto – sosteneva qualcuno – era già stato individuato il vincitore della selezione.

Riepiloghiamo i fatti: l’AMT pubblica un bando per selezionare un addetto stampa, manifestando il carattere dell’urgenza, perché dopo appena pochi giorni dalla scadenza del termine utile per la presentazione delle domande, con sabato e domenica in mezzo, il vincitore doveva prendere servizio. In corso d’opera il bando viene modificato e prorogata la scadenza per le domande. Il numero dei partecipanti aumenta, considerata la crescente disoccupazione tra i giornalisti. Ci si aspetta da un giorno all’altro il conferimento dell’incarico e, invece, l’AMT decide di revocare, senza alcuna motivazione, definitivamente il bando, pubblicando l’avviso sul proprio sito, il 1° aprile. Sembra uno scherzo di cattivo gusto e, invece, è la realtà.

Questo sindacato unitario dei giornalisti ha, a distanza di mesi, chiesto l’accesso agli atti e di conoscere le motivazioni dell’annullamento, considerato che è venuta a mancare per un giornalista la possibilità di lavorare per un anno. Richiesta inoltrata facendo riferimento alle leggi in materia. La risposta dell’AMT è stata il silenzio. Totale e assoluto. Noi, fiduciosi, restiamo in attesa di una risposta, a questo punto pubblica e credibile, perché la tanto sbandierata trasparenza e legalità non può essere richiamata solo quando riguarda gli altri.