CATANIA – I signori Claudio Casella, Pietro Giovanni Calareso, Antonino Mammana, Maria Certo, Francesca Catania, Emanuele Dario Zappalà e Rosario Zappalà, sono alcuni degli abitanti coinvolti nella vicenda di via Castromarino a Catania, che ancora oggi, sono trascorsi oltre due anni e sei mesi, gli viene vietato di accedere alle loro abitazioni.
Gli sfollati per quanto hanno subito, e continuano a subire, non sono stati neppure risarciti dalla C.M.C., che invece ha provveduto ad indennizzare la restante parte dei proprietari degli immobili coinvolti nel crollo.
Dopo due anni e sei mesi gli sfollati, che non hanno avuto aiuto neanche da parte del Comune di Catania, sono stati costretti a rivolgersi, tramite il proprio legale di fiducia, Avv. Giuseppe Lipera, a diverse Autorità al fine di trovare giustizia all’enorme danno subìto.
Gli abitanti di via Castromarino e di via Plebiscito n. 831 e n. 825 hanno chiesto l’avocazione delle indagini al Procuratore Generale della Corte di Appello di Catania, e per competenza chiesto di intervenire anche al Procuratore Generale della Suprema Corte di Cassazione, al fine di accertare le responsabilità della C.M.C., che risultano consacrate dalla circostanza che questa ha risarcito gli altri sfollati.
La richiesta è stata indirizzata anche al Sindaco di Catania, agli avvocati della C.M.C., nonché al G.I.P. Luigi Barone, che in data 20/12/2022 stabilirà se accogliere l’opposizione alla richiesta di archiviazione presentata dal P.M., Dott. Andrea Norzi, in modo da sensibilizzare e rappresentare che ancora oggi ci sono delle famiglie in mezzo alla strada che sono state totalmente dimenticate e a cui spetta di ottenere Giustizia, ma soprattutto un risarcimento per quanto tragicamente accaduto.