CATANIA – Integrazione sociale e accoglienza hanno sempre contraddistinto l’Italia e la Sicilia. Ma, adesso, l’isola è falcidiata dall’arrivo di migranti. A migliaia nei primi mesi del 2015. E, come ha evidenziato il sindaco di Catania Enzo Bianco, il fenomeno continuerà a crescere.
Basta questo per far capire l’importanza che rivestirà la delegazione europea Frontex sul territorio siciliano. Il problema dell’immigrazione, come ha sottolineato il primo cittadino della città etnea, riguarda tutta l’Europa e, fino a oggi, la Sicilia si è sentita abbandonata: “A Catania abbiamo affrontato benissimo la questione, collaborando con le istituzioni. Però, penso che per le dimensioni che ha raggiunto sia un problema dell’intero continente”.
A breve Frontex avrà sede a Catania nel monastero delle Clarisse risalente al 1700 e, come spiegato dal presidente della delegazione Fabrice Leggeri, avrà un ruolo determinante nel monitorare questo fenomeno.
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Grazie all’ultimo incontro in consiglio europeo, Frontex ha visto crescere il numero di suoi dipendenti, aerei e navi a disposizione: “Adesso – spiega Leggeri – abbiamo a disposizione 18 imbarcazioni. Siamo felici di essere qui a Catania. Per la situazione in cui si trova adesso sarà molto utile trovarci qui per controllare la situazione”.
Molto soddisfatto anche il direttore dell’Immigrazione e della Polizia delle Frontiere del ministero dell’Interno Giovanni Pinto: “L’arrivo di Frontex a Catania sarà importante per tanti aspetti. Sottolineerei quello del controllo sulla criminalità legata all’immigrazione. Sarà un supporto fondamentale”.
Infine, altro ruolo importante che verrà svolto, sarà quello di riportare indietro chi non disporrà del diritto di asilo.