CATANIA – La Procura Distrettuale della Repubblica ha ottenuto la misura cautelare degli arresti domiciliari con applicazione del braccialetto elettronico nei confronti di un uomo di 45 anni di origini tunisine, accusato di maltrattamenti in famiglia e violazione di domicilio. Succede a Catania, nel quartiere di Librino.
Le indagini coordinate da un pool di magistrati specializzati in reati che riguardano la violenza di genere, hanno rivelato condotte abusive, vessatorie e violente commesse dall’uomo nei confronti della moglie dal 2005 al 2013 durante il matrimonio e dal 2013 dopo la separazione. Tali condotte includono vessazioni psicologiche, molestie, violenze fisiche, umiliazioni pubbliche e gravi minacce di morte.
Durante il matrimonio, la donna avrebbe subito aggressioni verbali e fisiche da parte del marito, spesso in presenza dei loro figli minori. L’uomo avrebbe costretto la moglie ad abbandonare la casa coniugale, privandola dell’utilizzo dei social network e delle uscite con amici, e limitando i suoi spostamenti.
In seguito alla separazione, l’uomo avrebbe continuato a molestarla e minacciarla di morte, cercando di introdursi con la forza nella sua abitazione e in altri luoghi frequentati dalla donna.
La situazione sarebbe degenerata quando l’uomo avrebbe appostato la donna in tutti i suoi luoghi abituali e avrebbe affermato di aver ingaggiato delle persone per seguirla, nonché di aver acquistato un’arma. La donna sarebbe stata effettivamente minacciata dall’ex marito, che avrebbe puntato verso di lei una pistola minacciando di usarla.
L’uomo avrebbe poi compiuto una serie di gravi episodi contro la donna, tra cui il disordine nella casa della madre della vittima, l’incidente stradale in cui avrebbe spinto la donna contro l’auto, la minaccia di tagliarle la gola, l’inseguimento e le minacce di morte rivolte alla donna e la violenza fisica all’interno della sua abitazione, in cui avrebbe lanciato oggetti contro di lei.
Gli arresti domiciliari con applicazione del braccialetto elettronico sono stati eseguiti dai carabinieri della Stazione di Librino, senza che sia stato ancora effettuato il contraddittorio dell’indagato.
I reati di maltrattamenti in Sicilia rappresentano una piaga sociale che le autorità locali cercano di contrastare con ogni mezzo a disposizione. Si tratta di comportamenti violenti e intimidatori perpetuati in ambito familiare, che spesso hanno conseguenze drammatiche per le vittime, spesso donne e minori.
Le forze dell’ordine in Sicilia, tra cui i carabinieri, la polizia e la Guardia di Finanza, lavorano incessantemente per individuare e arrestare i responsabili di questi reati, portandoli di fronte alla giustizia.
Inoltre, in Sicilia esistono molte organizzazioni non governative e centri di supporto alle vittime di maltrattamenti, che offrono assistenza legale, psicologica e sociale a chi subisce questo tipo di violenza.
Tuttavia, nonostante gli sforzi delle autorità e delle organizzazioni locali, i reati di maltrattamenti in Sicilia rimangono ancora un problema serio e diffuso. Per questo è importante sensibilizzare l’opinione pubblica sulla gravità di questi comportamenti e sulla necessità di adottare misure efficaci per prevenirli e contrastarli.
L’episodio di Librino è soltanto l’ultimo in ordine di tempo. Pochi giorni fa, i carabinieri a Floridia hanno effettuato l’arresto di un uomo di 45 anni con precedenti penali, in seguito all’emissione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere.
L’uomo è stato accusato di aver commesso atti di maltrattamento in famiglia e stalking nei confronti della sua ex moglie, dal 2017 al 2022.
Dopo aver individuato il sospetto, i carabinieri lo hanno condotto nel carcere di Siracusa, in ottemperanza al mandato emesso dalle autorità giudiziarie competenti.
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