Catania, secondo l’Università i fatti e i numeri smentiscono la diffida del Codacons

Catania, secondo l’Università i fatti e i numeri smentiscono la diffida del Codacons

CATANIA – Non si è fatta attendere la risposta da parte dell’Università di Catania, in merito alla diffida presentata dal Codacons al Rettore Pignataro, sulla revoca o modifica dei bandi di concorso per la gestione delle riserve naturali affidate al Cutgana.

Un’ingiunzione che, secondo l’Ateneo, non è ancora arrivata sulla scrivania del Professor Pignataro e della quale l’Università ha potuto apprenderne solo dalla stampa.

Ciò che afferma l’ufficio stampa dell’Ateneo, attraverso Mariano Campo, è che “al momento, si può soltanto rilevare che tale richiesta giunge circa sei mesi dopo la pubblicazione dei bandi in questione e immediatamente dopo la pubblicazione dei nominativi dei vincitori e delle graduatorie conclusive. I bandi, identicamente a quanto fatto già alcuni anni fa, hanno individuato categorie e mansioni professionali, nonché requisiti di ammissione, che sono conformi alle tipologie e alle funzioni previste dalla normativa regionale e dalle specifiche convenzioni in materia di personale da destinare alla gestione delle riserve naturali; inoltre rispettano le disposizioni del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro relativo al personale del comparto Università; infine corrispondono agli obiettivi di qualità che l’Ateneo intende perseguire anche nella gestione delle riserve naturali che gli sono state affidate. Si tratta insomma di categorie professionali il cui grado di autonomia e di responsabilità è commisurato ai livelli di complessità delle attività e delle procedure tecniche che bisogna svolgere per garantire la gestione di ecosistemi naturali protetti

L’Università etnea. inoltre, ci tiene a sottolineare come le procedure previste dalla normativa regionale e dalle convenzioni in materia assegnano all’assessorato regionale “Territorio e Ambiente” il potere di nomina dei direttori delle riserve, previo parere del Consiglio regionale per la protezione del patrimonio naturale sui nominativi, in possesso dei requisiti curriculari, proposti dall’ente gestore. 

Campo conclude affermando come sia facilmente smentibile attraverso i numeri, la tesi del Codacons a proposito della penalizzazione dei potenziali aspiranti, evidenziando come abbiano presentato domanda di partecipazione ai tre bandi in esame ben 275 candidati, di cui 86 al bando per categoria C.