SIRACUSA – Ieri mattina si è svolta alla prefettura di Siracusa la riunione della Conferenza delle Autorità di Pubblica Sicurezza delle province di Catania e Siracusa convocata dal prefetto di Catania, d’intesa con quello di Siracusa, anche a seguito del grave episodio verificatosi nei giorni scorsi in un’azienda agricola al confine fra le due province. All’incontro hanno preso parte i Questori, i Comandanti Provinciali dei Carabinieri e della Guardia di Finanza di Catania e Siracusa, i Dirigenti degli Ispettorati Ripartimentali delle Foreste, i Comandanti delle Polizie Provinciali, il Dirigente del Compartimento della Polizia Stradale Sicilia Orientale, il Dirigente della XII Zona Telecomunicazioni della Polizia di Stato della Sicilia Orientale.
Nel corso della riunione sono state concordate misure volte a innalzare il livello di sicurezza nei territori delle aree rurali, contigue tra le due province, destinate prevalentemente alla coltivazione degli agrumi. In questa ottica sono state delineate le linee strategiche dell’attività di prevenzione, basate in primo luogo sul coordinamento fra l’apparato statale e quello locale, prevedendo, nello svolgimento dei servizi di controllo del territorio, il concorso, fra le Forze di Polizia dello Stato – Polizia di Stato, Arma dei Carabinieri e Guardia di Finanza – e le polizie locali e provinciali, con il coinvolgimento delle specialità, in particolare della Polizia Stradale e del Corpo Forestale.
In particolare è stata disposta l’intensificazione dei servizi di prevenzione e controllo dei territori, con il concorso di tutte le articolazioni del comparto sicurezza. La pianificazione in dettaglio è stata demandata a un apposito tavolo tecnico, interforze e interprovinciale, di Catania e Siracusa, con l’individuazione dei punti critici e delle aree sensibili, come intersezioni e assi viari.
Sono stati previsti controlli su strada, sulla vendita abusiva, e nei mercati al fine di intercettare nell’ambito dell’intera filiera di produzione e vendita agrumicola, i prodotti di provenienza non tracciata o illecita, prevenendo così anche l’immissione in commercio degli stessi prodotti, potenzialmente nocivi per la salute dei cittadini. Tale attività di prevenzione e contrasto è volta a innalzare il livello di sicurezza del consumatore ma anche a riequilibrare il mercato rispetto alla concorrenza illecita. Le suindicate misure sono state adottate sulla scorta di un modello positivamente sperimentato nella provincia di Catania.
La seconda linea strategica individuata attiene all’infrastrutturazione del territorio attraverso un sistema di videosorveglianza che consente di implementare la conoscenza e il controllo fisico delle zone sensibili e ciò si attuerà nell’ambito del progetto di realizzazione di un sistema di videosorveglianza in ambito rurale, promosso dalla Regione Siciliana e da finanziare con risorse del Pon legalità. Il progetto coinvolgerà le aree rurali delle province di Catania, Messina, Siracusa, Ragusa e Enna e i rispettivi Comitati Provinciali dell’ Ordine e della Sicurezza Pubblica delle 5 province hanno avviato gli approfondimenti di competenza.
Inoltre, presso la Prefettura di Catania è stato costituito un gruppo tecnico di lavoro. In occasione della riunione odierna è stato concordato il completamento della “mappatura” dei territori della provincia di Siracusa-Lentini, Carlentini e Francofonte, contigui a quelli del catanese già “mappati”. Tuttavia in prospettiva tale sistema di videosorveglianza potrà essere implementato includendo in prossime fasi anche i territori della zona sud della provincia di Siracusa, anch’essi caratterizzate da numerosi insediamenti agricoli.
Infine, la terza linea strategica è quella del coinvolgimento dei cittadini e delle collettività, per il tramite dei sindaci, degli operatori economici e delle associazioni di categoria, nella tutela della sicurezza pubblica. Un ruolo fondamentale verso un modello di “sicurezza partecipata” sarà proprio quello delle associazioni di categoria al fine di ricondurre la vigilanza della proprietà privata in un sistema legale sotto il controllo delle autorità di pubblica sicurezza. Diversamente da altre ipotesi di “guardiania”, infatti, le guardie particolari giurate sono sottoposte nella loro attività alla direzione tecnica del Questore.
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