Catania, lettera – denuncia dell’Ugl metalmeccanici

CATANIA – L’Ugl Metalmeccanici ha emanato un comunicato in merito allo sciopero dei diretti di produzione in M5 della Stm. Il sindacato ha duramente stigmatizzato la decisione dei vertici aziendali di rimandare un confronto con le sigle sindacali e ha preso le distanze dall’azione di altre sigle.

“L’ennesima protesta dei diretti di produzione di M5 – scrive nella nota l’Ugl – è il risultato palese di un disagio che denunciamo da anni e a tutti i livelli e molti problemi sono comuni anche in CT6, come ad esempio il non rispetto da parte dell’azienda dell’accordo sui 21 turni in merito alle assunzioni che ridurrebbero il carico di lavoro tutto l’anno e agevolerebbero la trattativa per le turnazioni in estate”.

“L’attuale sciopero scaturirebbe, secondo noi, anche da una mancato coinvolgimento attivo di tutta la RSU che ha subito le scelte della direzione senza poter svolgere il ruolo convenuto. Ciò premesso stigmatizziamo la decisione della direzione aziendale di rimandare l’incontro per disquisire delle questioni di merito e siamo solidali con i lavoratori ma non con le strategie di chi ha condotto la protesta”.

Infatti il sindacato fa notare il “mancato coinvolgimento nella protesta dell’intera RSU e di tutte le sigle sindacali. Infatti, come riportato dal comunicato affisso in M5, lo sciopero, nato spontaneo, è stato successivamente omologato da FIOM e UILM senza informare le segreterie delle altre sigle e senza discuterne in plenaria con tutta la RSU. Allo stesso modo, apprendiamo oggi che le sigle sindacali suddette non hanno tenuto conto delle istanze della restante RSU di indire le assemblee a partire dallo stesso giorno dell’incontro con la direzione
previsto per lunedì 13″.

Da qui la domanda che pone l’Ugl: Forse dietro l’annullamento della riunione del 6 ottobre si nascondono altre intenzioni, come ad esempio la scelta degli interlocutori sindacali o il ricorso ad altri strumenti che andrebbero a scaricarsi su tutti i lavoratori?”.

Allo stato attuale, parrebbe, infatti, che alcuni delegati della FIOM, al contrario dell’intera RSU, il 6 ottobre mattina, abbiano avuto modo di discutere con la direzione su quanto sta accadendo. Se questa notizia venisse confermata ci troveremmo di fronte ad un fatto molto grave perché si indebolirebbe ancor di più il fronte sindacale e conseguentemente potrebbe conferire all’azienda un maggior potere decisionale (come è avvenuto in passato con la Cassa integrazione) ed infine perché ogni RSU deve godere della pari dignità”.

“Cosa e chi sta guadagnando da questa situazione non ci è ancora chiaro – aggiunge la nota -ma sicuramente allo stato attuale ogni sigla sindacale dovrà assumersi le dovute responsabilità sulle soluzioni e azioni che dovrà realizzare per valorizzare lo sciopero. Questo perché, per quanto riguarda la scrivente, vogliamo risolvere una volta per tutte e con trasparenza i problemi dei lavoratori e dello stabilimento, ma con il coinvolgimento di tutti i lavoratori e di tutte le sigle sindacali”.

“Nelle more – conclude il sindacato – comunichiamo che siamo disponibili ad effettuate le assemblee dei lavoratori, per riferire dell’incontro con la direzione aziendale e organizzare al meglio le dovute azioni a partire da lunedì 13″.