Catania in piazza questo pomeriggio: manifestazione per il reddito e per la cura

Catania in piazza questo pomeriggio: manifestazione per il reddito e per la cura

CATANIA – In questo difficilissimo periodo i militanti della Federazione Del Sociale USB Catania continuano a essere, con le dovute precauzioni anticontagio, presenti nelle piazze. Anche in quelle “difficili”, com’è successo qualche giorno fa.

Oggi, venerdì 6 novembre Catania sarà di nuovo in piazza per la manifestazione “Catania in piazza per il reddito e la cura: non pagheremo noi questa crisi!“, promossa dalla comunità Sportello Sociale San Berillo, che si svolgerà, con le mascherine e mantenendo il distanziamento, a partire dalle ore 18,30, in piazza Federico di Svevia, per i catanesi piazza Castello Ursino.

Ecco il documento della manifestazione:

Nelle ultime settimane vi è stato un incremento esponenziale dei contagi su tutto il territorio nazionale . Se è vero che siamo ripiombati nuovamente in emergenza sanitaria noi rifiutiamo la narrazione che attribuisce la responsabilità ai comportamenti dei singoli, perché da marzo le istituzioni non si sono attivate con misure reali di cura e ora si rischia la catastrofe sanitaria e il collasso economico, in particolare nelle regioni meridionali. Con conseguenze ancor più gravi sui soggetti più fragili e sulle fasce sociali più deboli”, si legge nel documento.

Non accettiamo più che decisioni importanti siano prese sopra le nostre teste e in spregio ai nostri diritti. Non possiamo essere messi di fronte alla tragica alternativa tra morire di Covid o morire di fame, non si può mettere in contrapposizione la sopravvivenza economica di un territorio e in particolare le condizioni materiali di esistenza delle lavoratrici e dei lavoratori, dei precari, di chi vive di lavori informali, delle piccole attività con il fondamentale diritto alla salute!

  • Vogliamo cura: sono necessarie misure sanitarie reali, come l’assunzione di personale medico e l’ampliamento degli ospedali, il tracciamento, il potenziamento della medicina territoriale, piena attivazione delle USCA per le visite domiciliari ai malati covid, assistenza per le persone disabili, assunzione di personale medico, blocco delle speculazioni private sui tamponi, screening di massa, messa in sicurezza degli ospedali e RSA, requisire strutture private per le necessità di cura;
  • vogliamo reddito universale:questa crisi, disvela l’esigenza di un welfare efficace e, in particolare, di un reddito universale per tutte-i-* e non ci si venga a dire che non ci sono soldi: i soldi ci sono, sono quelle delle spese militari che ci si ostina a non tagliare, sono in tasca a quelle multinazionali che durante questa tragedia sono riuscite ad incrementare ancora di più il loro fatturato, sono quelli che potremmo immediatamente ottenere con una patrimoniale;
  • vogliamo casa, trasporti e scuola: vogliamo tutti quei diritti che ci sono stati tagliati in decenni di gestione neoliberista dello stato e che, adesso, si rivelano assolutamente necessari;
  • la cultura è un settore strategico: vogliamo che sia garantita a cinema e teatri la possibilità di operare in sicurezza, come hanno fatto in questi mesi;
  • nessuno resti indietro: vogliamo garanzia dei diritti per le persone più esposte e travolte da nuovi lockdown: donne e soggettività lgbt, rifugiati e migranti, sofferenti psichici, disabili, minori, senzatetto, detenuti. Riapertura immediata dei centri antiviolenza;
  • non vogliamo ulteriori repressioni e militarizzazioni: rifiutiamo misure repressive che nulla hanno a che fare con la prevenzione sanitaria. L’esercito per le strade è un inutile spreco di risorse pubbliche e non fermerà il virus”, si conclude così il documento.