Catania, il patto elettorale del Finanziere Mauro Massari con Orazio Buda dei Carateddi

Catania, il patto elettorale del Finanziere Mauro Massari con Orazio Buda dei Carateddi

CATANIA – Non solo tre agenti della polizia municipale di Catania ma anche un Finanziere, Mauro Massari: anche quest’ultimo, infatti, è coinvolto nell’operazione odierna della Guardia di Finanza di Catania, operazione “Sipario.

Sono 22 i soggetti finiti in manette (clicca qui per leggere i nomi degli arrestati) e 34 gli indagati, tutti ritenuti vicini al clan Cappello-Carateddi.

La condotta corruttiva di Mauro Massari

Nell’ambito delle indagini è inoltre emersa la condotta corruttiva ed elettorale riconducibile a Mauro Massari, Vice Brigadiere della Guardia di Finanza, in servizio nella Compagnia di Augusta, nonché attuale vice presidente della VI Circoscrizione del comune di Catania.

Il patto elettorale con Orazio Buda

Il predetto, candidatosi alle amministrative dell’anno 2018 per il rinnovo del Consiglio comunale di Catania e dei relativi consigli circoscrizionali (eletto in seguito con oltre 965 preferenze nella circoscrizione di Librino, San Giorgio, San Giuseppe La Rena, Zia Lisa e Villaggio Sant’Agata), stringeva con Orazio Buda, di cui conosceva pienamente l’elevata caratura criminale, un patto elettorale per il quale Buda si impegnava a sostenerne la candidatura, promessa cui ottemperava come emerso chiaramente dalle attività di indagine, ottenendo in cambio da Massari vari favori attraverso il reiterato abuso della propria qualità e dei poteri connessi alla funzione esercitata.

Tra le altre condotte Massari prometteva di soddisfare la pressante richiesta di Buda finalizzata ad ottenere, in favore di una società a quest’ultimo gradita, un subappalto (per l’importo di circa 6.0000.000 di euro) presso il Porto di Augusta per la demolizione di una piattaforma ferrosa, garantendo la sua intermediazione nell’esercizio delle funzioni e mediante l’utilizzo della macchina di servizio; ancora, su precisa richiesta di Buda, prometteva di danneggiare un piccolo imprenditore attraverso l’utilizzo dei poteri connessi alla funzione esercitata.

Giova altresì rilevare che le indagini hanno consentito di accertare ulteriori condotte di corruzione elettorale riconducibili a Orazio Buda ed altri esponenti politici locali.