CATANIA – Anche Catania vuole mostrare tutta la propria solidarietà nei confronti di chi, in questi giorni, è costretto a vivere l’incubo del terremoto che ieri notte ha fatto tremare il Centro Italia.
Per compiere un gesto utile e diretto, il Comitato della Croce Rossa Italiana di Catania ha attivato un punto di raccolta in via Calamatta n.24, dove è possibile donare alle popolazioni distrutte dal terremoto dei beni di prima necessità: piatti, bicchieri, posate in plastica, tovaglioli, prodotti per l’igiene personale, acqua e qualsiasi tipo di alimenti a lunga conservazione.
I giorni e gli orari previsti per la raccolta sono domani 26 agosto dalle 10,00 alle 12,00 e dalle 16,00 alle 18,00 e il 27 agosto dalle 10,00 alle 12.00 e dalle 16,00 alle 18,00.
L’iniziativa della CRI va a braccetto conun’altra iniziativa simile e altrettanto importante, quella condotta dall‘assessorato comunale al Welfare di Caltagirone.
Anche stavolta si parla di un punto di raccolta di beni di prima necessità, istituito al piano terra dell’ex Educandato San Luigi, dal lunedì al venerdì dalle 8,00 alle 14,00. Sono ben accetti coperte e indumenti in buono stato. “Siamo certi – sottolinea il sindaco Gino Ioppolo – che anche in questa circostanza i cittadini di Caltagirone dimostreranno generosità e concreta capacità solidale”.
Una risposta positiva da parte dei cittadini e delle associazioni che continuano a farsi promotori di raccolte di fondi e campagne di solidarietà, impegnandosi a diffonderle sul web, ma è bene stare sempre allerta.
“Serve un unico ente centrale allo scopo di evitare dispersioni di risorse e soprattutto – spiega Francesco Tanasi, segretario nazionale Codacons – truffe a danno di chi versa soldi per aiutare le comunità colpite dal sisma. Con una apposita istanza abbiamo chiesto oggi al Ministero dall’interno di gestire in modo centralizzato tutte le campagne di solidarietà e le raccolte fondi legate al terremoto. Ciò allo scopo di evitare gli errori del passato, quando i milioni di euro versati dagli italiani per recenti alluvioni e terremoti sono rimasti inutilizzati e in gran parte sono ancora nelle casse degli enti locali, vanificando così i gesti di altruismo dei cittadini.
Il Ministero – conclude Tanasi – deve dunque creare un canale unico per la raccolta di fondi, dando cosi certezze a chi vuole donare soldi e aiuti, e pubblicando sul web le somme raccolte e la loro destinazione, in modo da garantire massima trasparenza ai cittadini e castrare gli sciacalli che si ripresentano puntuali ad ogni tragedia. Ogni iniziativa di generosità va apprezzata e sostenuta, ma è nell’interesse di tutti, anche degli organizzatori delle campagne di solidarietà, offrire precise garanzie ai donatori attraverso una gestione degli aiuti certa e verificabile”