CATANIA – Gli studenti e le studentesse del liceo Galileo Galilei di Catania hanno formalmente dichiarato l’occupazione dell’istituto nella giornata di oggi.
Caos, quindi, questa mattina davanti l’istituto, tra alunni che chiedono risposte, striscioni, genitori e passanti che cercano di comprendere cosa stia succedendo.
Nel frattempo, il traffico è letteralmente in tilt in tutta la zona. Sul posto un’ambulanza, vigili del fuoco e la Digos.
Dopo un po’ il dirigente e il suo staff sono entrati per cercare di raggiungere un accordo con gli studenti.
Occupazione al Galileo Galilei di Catania: la decisione
Secondo quanto affermano gli studenti, tale scelta rappresenta un atto arbitrario che penalizza la partecipazione e mina il valore democratico dell’assemblea d’istituto. La decisione del preside, si legge nel testo, sarebbe stata motivata da presunti “danni” verificatisi durante l’assemblea del 25 ottobre nell’Aula Magna, mai accertati con chiarezza.
Gli studenti sottolineano come tale ricostruzione risulti “non correttamente contestualizzata”, ricordando che l’assemblea del 25 ottobre era rivolta esclusivamente alle classi del biennio e alle classi terze, mentre le quarte e le quinte, ora penalizzate, non erano state coinvolte nei fatti contestati.
Nonostante ciò, il preside avrebbe deciso di “negare loro la possibilità di partecipare di persona ai discorsi di presentazione dei candidati”, optando per una modalità online che, secondo gli studenti, “ha compromesso la piena fruizione e il valore democratico dell’incontro”. Nel documento si denuncia inoltre che parte dei danni segnalati dalla scuola “risaliva a periodi precedenti” e che l’aula magna era “ormai instabile da anni”.
L’assemblea del 25 ottobre
Durante l’assemblea del 25 ottobre, raccontano i ragazzi, si sarebbero verificati episodi di cattiva organizzazione indipendenti dalla volontà degli studenti: “I microfoni non funzionavano correttamente, i tempi sono stati mal gestiti e molte classi, in particolare le terze, non hanno potuto ascoltare i discorsi”.
Le difficoltà, sostengono, derivano da una “gestione tecnica e logistica inadeguata da parte dell’istituto” e da un “servizio d’ordine non efficace”, che avrebbe contribuito a creare confusione e disordine.
Gli studenti denunciano anche “la mancanza di controllo” che avrebbe reso compromessa “l’intera campagna elettorale studentesca”, limitando la possibilità dei candidati di presentarsi “in modo chiaro e paritario”. Inoltre, secondo quanto riportato, sarebbero state presentate denunce di danni non ancora accertati, senza prove né responsabilità definite.
La posizione degli studenti e il presunto dialogo mancato
Nonostante ciò, gli studenti affermano di aver cercato fino all’ultimo un dialogo con il preside per ottenere “il ripristino dell’assemblea in presenza”, anche proponendo soluzioni alternative come l’uso della palestra o dei campi sportivi dell’istituto, “strutture di cui la scuola dispone e che avrebbero consentito di rispettare le norme di sicurezza”. Tuttavia, spiegano, “nonostante la disponibilità e la natura pacifica della protesta, abbiamo ricevuto solo risposte negative”.
Il preside, “nel tentativo di placare la situazione”, avrebbe inizialmente dichiarato la possibilità di posticipare l’assemblea al giorno successivo, per consentirne lo svolgimento in presenza, salvo poi ritrattare tale disponibilità, sostenendo “che non fosse possibile modificare la data a causa del giorno di silenzio elettorale previsto per la vigilia delle votazioni”.
Gli studenti delle classi quarte e quinte, quindi, non hanno avuto modo di assistere ai discorsi di presentazione dei candidati e si ritrovano a dover votare il 29 ottobre “in modo ingiusto e non professionale”, senza poter partecipare pienamente a un momento considerato “fondamentale per la democrazia studentesca”.
Le mancanze
Nel documento gli occupanti denunciano “una gestione arbitraria, disorganizzata e poco trasparente degli spazi e dei tempi di partecipazione”, definendola “una grave limitazione del diritto di assemblea e un segnale di sfiducia istituzionale nei confronti della rappresentanza studentesca”.
Gli studenti del Galilei chiedono che la loro voce “non venga più ignorata, ma ascoltata e rispettata”, ricordando che “una scuola giusta e partecipata nasce solo dal coinvolgimento consapevole di chi la vive ogni giorno”.
Concludono ribadendo il senso della loro azione: “Con la presente occupazione intendiamo riaffermare il nostro diritto al dialogo, alla partecipazione attiva e al rispetto reciproco tra studenti e istituzioni scolastiche”.
Le foto dell’occupazione odierna
Alcune immagini video
Aggiornamento delle 10.15
Alle ore 10.15 gli studenti stanno rientrando tutti in classe. Pare che ci sia, però, in programma un’assemblea autogestita per le classi quarte e quinte.




