Catania, genitori obbligano figlia minorenne ad avere rapporti sessuali con il “padrino” per soldi e cibo – VIDEO

Catania, genitori obbligano figlia minorenne ad avere rapporti sessuali con il “padrino” per soldi e cibo – VIDEO

CATANIA – Su delega della Procura etnea, i carabinieri del comando provinciale di Catania hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Catania, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia etnea, nei confronti di tre soggetti indagati, a vario titolo, in quanto ritenuti responsabili dei reati di concorso in riduzione in schiavitù, atti sessuali con minorenne, violenza sessuale, sequestro di persona, cessione di sostanze stupefacenti, detenzione e porto abusivo di armi clandestine, ricettazione e minaccia a pubblico ufficiale, tutti aggravati.

L’indagine, coordinata dalla D.D.A. di Catania e condotta dalla compagnia carabinieri di Caltagirone dal novembre scorso, ha consentito di accertare, seppur in uno stato del procedimento nel quale non è ancora intervenuto il contraddittorio, un gravissimo quadro indiziario nei confronti degli odierni indagati (i coniugi M. S. e M. E., rispettivamente di 49 e 41 anni, nonché S. S. L., 43enne) ritenuti responsabili di spregevoli condotte nei confronti di una delle figlie minori dei citati genitori, appena 15enne e 14enne al momento dell’inizio dei fatti contestati (verosimilmente dall’ottobre 2020).

In particolare, sulla base delle risultanze dell’attività di intercettazione è emerso un contesto familiare assai degradato nell’ambito del quale il padre e la madre della vittima, in ragione della situazione di grave indigenza economica e dimostrando un’assoluta incapacità genitoriale, avrebbero esercitato nei confronti della figlia poteri corrispondenti al diritto di proprietà, inducendola con violenza e minaccia a intrattenere una relazione anche sessuale con S.S.L. (suo padrino di cresima), al fine di ottenere da quest’ultimo cibo e denaro.

Nello specifico, la giovanissima ragazza, utilizzata quale vera e propria “merce di scambio”, sarebbe stata pertanto ripetutamente indotta ad accompagnarsi al “compare”, con cui aveva instaurato una relazione di convivenza, nonché a intrattenersi nella sua abitazione anche nelle ore notturne e a provvedere, tra l’altro, alla preparazione dei pasti e alle faccende domestiche.

In talune circostanze sarebbe altresì emerso che i genitori, oltre a intervenire sulla giovane affinché si riappacificasse con il convivente in caso di litigi con lo stesso, avrebbero altresì rimproverato e percosso la figlia, esortandola a “comportarsi bene”, a seguito delle manchevolezze comportamentali riferite dal predetto.

Il “padrino” della minorenne, pregiudicato per reati contro la persona e in materia di armi nonché all’epoca dei fatti affidato in prova ai servizi sociali per altra condanna, si sarebbe in un’occasione imposto fisicamente sulla 15enne costringendola a consumare un rapporto sessuale non consensuale, mentre in un’altra l’avrebbe costretta a rimanere chiusa in casa, percuotendola, soltanto per essersi ribellata.

Inoltre, con riferimento alla figura del padre della ragazza, gravato da numerosi e gravi precedenti penali anche per reati contro la persona, è emerso che lo stesso, contattato da un’assistente sociale del Comune di residenza per problemi di dispersione scolastica di un’altra figlia di dieci anni (tra l’altro anch’ella oggetto di interesse sessuale da parte di S.S.L.), avrebbe rivolto minacce di “fare danni” al predetto pubblico ufficiale al fine di costringerla a non disporre visite domiciliari.

A riscontro dell’oggettiva pericolosità di S.S.L. si rileva come lo stesso abbia in tempi diversi (nel dicembre scorso) ceduto vari quantitativi di marijuana a un minorenne in prossimità della comunità ove quest’ultimo era stato collocato con provvedimento del Tribunale per i Minorenni, nonché abbia detenuto armi clandestine e munizionamento, portando in luogo pubblico un fucile doppietta a canne mozze e una pistola revolver mod. 375 magnum, rinvenuti e sequestrati durante l’indagine mentre erano nella disponibilità di una coppia compiacente, nella circostanza arrestata.

I due uomini sono stati condotti in carcere, mentre la donna è stata portata nell’Istituto a custodia attenuata per madri di Avellino.

Le immagini video

La video intervista al Capitano Giorgia De Acutis

Ecco la video intervista al Capitano Giorgia De Acutis, comandante della compagnia carabinieri di Caltagirone.