CATANIA – Oltre alle attività espletate sul territorio per il contrasto all’illegalità diffusa, specie quella in borderline con la criminalità vera e propria, la questura di Catania mette in campo tutta una serie di attività amministrative che pongono un limite alla reiterazione di questi molesti comportamenti. Si parla della misura del Foglio di Via Obbligatorio adottato dal questore Mario Della Cioppa, Autorità Provinciale di Pubblica Sicurezza, nei confronti di un cittadino nigeriano già denunciato per danneggiamento, resistenza e rifiuto di generalità a pubblico ufficiale, e di un suo connazionale che, facendo il lavavetri nell’area di viale Raffaello Sanzio, si è reso responsabile, e quindi è stato condannato, per resistenza, oltraggio e lesioni a pubblico ufficiale.
Le fattispecie di reato che connotano i comportamenti tenuti dai due cittadini stranieri sono evidente conseguenza di interventi della Polizia di Stato, chiamata a contenere i comportamenti violenti e prevaricatori dei due nigeriani, i quali, seppur in situazioni diverse e con diverse modalità, hanno dimostrato un’indole violenta, nessun rispetto per le leggi del paese e una tendenza alla prevaricazione dei diritti altrui.
Sia che svolgano l’attività di lavavetri ai semafori, in un caso, sia che diano in violenta escandescenza per l’invito ricevuto a rispettare le norme antipandemia, nell’altro, la risultante della condotta dei due stranieri allontanati è sempre il mancato rispetto dei diritti altrui e sempre con metodi violenti.
La misura adottata dal questore Della Cioppa impone il rientro dei due nelle città di domicilio e, al contempo, vieta di far rientro nel comune di Catania per la durata di tre anni, ciò all’evidente scopo di “spezzare” quel legame tra territorio e potenziale delinquenziale, che spesso è espresso grazie a particolari fattori ambientali, difficilmente riproducibili in contesti urbani differenti.
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