A Catania la festa di Sant’Agata entra nel vivo

A Catania la festa di Sant’Agata entra nel vivo

CATANIAMattinata intensa quella vissuta a Catania per l’inizio dei festeggiamenti in onore di Sant’Agata.

Stamattina in piazza Duomo la manifestazione è iniziata con la tradizionale sfilata in corteo delle candelore accompagnate dal ritmo travolgente dei gruppi di sbandieratori e musici del rione Panzera di Motta Sant’Anastasia mentre nell’atrio del Palazzo degli elefanti, in attesa dell’arrivo delle autorità, meravigliosi cavalli bianchi con accanto i caratteristici “valletti” dalla veste blu e le due carrozze settecentesche donavano un meraviglioso spettacolo ai pochi cittadini arrivati in tempo per godere in prima linea il “dietro le quinte” di uno degli eventi più attesi dell’anno: l’uscita delle carrozze del Senato.

Intanto dopo l’arrivo delle più alte cariche civili e militari, si è atteso che proprio Enzo Bianco uscisse per la consueta passeggiata e, prima di salire in carrozza, ha così esordito rivolgendosi alla moltitudine di giornalisti presenti: “Sono dieci anni che faccio l’uscita con la carrozza del senato. È un piccolo record di cui vado fiero. Approfitto di quest’occasione per fare gli auguri al presidente della Repubblica direttamente dalla terra che gli ha dato i natali. Questa è una magnifica giornata di sole che ci dà l opportunità di vivere al meglio questa giornata d’apertura“.

Accanto al sindaco il cerimoniere Luigi Maina travolge il cuore di tutti gli ascoltatori con queste poche ma intense parole:

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Alle 11,30 il sindaco è salito sulla settecentesca berlina finemente decorata internamente di velluto rosso salutando simbolicamente tutti i cittadini attraverso le telecamere che lo circondavano..

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Accanto a lui, oltre Luigi Maina è salito anche un bambino di nove anni di nome Nikolas Giuffrida dell’oratorio di San Flippo Neri vecchio della periferia di Catania contento dell’opportunità avuta di partecipare in prima persona all’evento ma allo stesso tempo intimidito dalle inusuali attenzioni ricevute da parte di tutti i presenti.

Nella carrozza settecentesca del Senato ha preso posto anche l’assessore Luigi Bosco mentre sulla seconda sono saliti gli assessori Orazio Licandro, Angelo Villari, Salvo Di Salvo, Valentina Scialfa Chinnici e Angela Mazzola. Un modesto applauso ha accolto l’uscita delle storiche berline del senato dall’atrio del palazzo municipale. Gli squilli delle chiarine e il ritmo scandito dai tamburi hanno accompagnato l’avanzare del variopinto corteo che si è mosso alla volta della chiesa di San Biagio conosciuta anche come Chiesa di Sant’Agata alla Fornace perché venne edificata nel luogo in cui la Santa subì il martirio del fuoco sui carboni ardenti.

Brevi soste in via Etnea hanno permesso alla trepidante folla di ricevere il caloroso saluto del sindaco ricambiato con limitata approvazione. In piazza Stesicoro diverse congregazioni religiose, fedeli e forze dell’ordine, insieme alle autorità, devotamente in processione, hanno fatto rivivere l’antica usanza della cosiddetta “offerta della cera” un rito che risale al Quattrocento quando re Alfonso dispose che, accanto al tradizionale cero offerto alla Madonna ne venisse reso un altro in omaggio a Sant’Agata. Da allora il rito si ripete segnando in maniera caratteristica la giornata inaugurale dei festeggiamenti. In questa iniziale manifestazione di fede popolare che accomuna nell’omaggio alla Santa la moltitudine dei fedeli e le più alte autorità civili religiose e militari della città emergono suoni e colori unici che mettono la festa in competizione con le più belle feste che ogni anno si celebrano nel mondo come la Settimana santa di Siviglia o la solennità del Corpus Cristi in Perù.

Quest’anno è invece venuto meno il tradizionale “applausometro” con il quale i cittadini mostrano la loro approvazione alle autorità. Un flebile applauso si è alzato solo quando Enzo Bianco si è fermato per abbracciare una bambina down e per salutare altri diversamente abili presenti alla manifestazione.

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La processione si è conclusa in piazza Duomo, nella basilica Cattedrale dove sono stati portati i ceri votivi per omaggiare la Santa Patrona e dove è stato intonato il solenne “Te Deum”.

Questa sera il primo giorno di festeggiamenti agatini si concluderà con i “fuochi della Sira o tri”, che ricordano ai fedeli che la loro patrona veglia e protegge da sempre la città dal fuoco dell’Etna e da tutti gli incendi.