CATANIA – Nella nottata, personale dell’U.P.G.S.P. ha arrestato un uomo resosi responsabile del reato di estorsione mediante il metodo del cosiddetto “cavallo di ritorno”.
Nello specifico: intorno alla mezzanotte una volante veniva inviata nelle vicinanze di piazza Mazzini ove, su linea 112, era stata segnalata un estorsione in atto, commessa da un uomo del quale venivano fornite una dettagliata descrizione e la direzione di fuga.
Dopo una breve ricerca l’uomo, un pregiudicato 28enne catanese, veniva fermato in via Garibaldi e, a seguito di perquisizione personale, trovato in possesso di 70 euro in contanti e di un cellulare. Accertamenti esperiti nell’immediatezza dei fatti permettevano di ricostruire interamente la vicenda: in sede di denuncia, infatti, la vittima dichiarava di aver subito, giorni addietro, il furto del cellulare e che l’odierno arrestato si era presentato a casa sua, pretendendo il pagamento della somma di 400 euro in cambio della restituzione del telefono, minacciando ritorsioni qualora la vittima non avesse accettato. Impaurito, il denunciante accettava di consegnare la somma di 200 euro, concordando con l’estortore un luogo d’incontro per la restituzione del telefono.
All’appuntamento, però, il pregiudicato non restituiva il bene, ma pretendeva il pagamento di ulteriori 70 euro, minacciando nuovamente la vittima che, impaurita si vedeva costretta a pagare la suddetta somma, per poi contattare il 112 denunciando i fatti. La visione delle immagini estrapolate da alcuni sistemi di videosorveglianza permetteva di confermare interamente la versione fornita dal denunciante.
Alla luce delle risultanze investigative, l’uomo veniva tratto in arresto per il reato di estorsione e, esperite le formalità di rito, condotto in carcere a disposizione dell’autorità giudiziaria procedente. Inoltre, poiché il cellulare trovato addosso all’estortore risultava a sua volta rubato, l’uomo veniva indagato in stato di libertà anche per il reato di ricettazione.
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