Catania, famiglia con tre figli sfrattata da casa: i Pernice tornano a sorridere grazie all’aiuto della Fondazione Ebbene

CATANIA – Una fotografia, quella sulla povertà, caratterizzata da numeri in crescita e sfratti incolpevoli, così definiti perché il mancato pagamento dei canoni di locazione dipende da un mutamento della condizione economica della famiglia per cause che non possono esserle addebitate.

Famiglie con una vita normale spesso in breve tempo perdono la capacità di sostenersi e, soprattutto, perdono la loro casa. Così è capitato alla famiglia Pernice: tre figli, il papà lavora saltuariamente e sempre meno, la moglie casalinga. Fortunatamente, oggi grazie a un gioco di squadra tra privato, sociale e amministrazione, i Pernice vivono insieme così come ogni famiglia dovrebbe.

“Sono contento di essere qui oggi- ha dichiarato l’assessore Lombardoe raccontare la storia della famiglia Pernice, che trova finalmente respiro grazie a una collaborazione con il Terzo Settore. La nostra amministrazione sta lanciando segnali importanti per contrastare l’emergenza abitativa, l’obiettivo è mettere a sistema tutte le risorse, ponendo al centro di questa strategia l’Agenzia sociale per la casa, dove confluiranno le azioni di intervento che programmiamo anche attraverso una maggiore apertura con il privato sociale”.

“Tutto questo è stato possibile grazie a un’amministrazione attenta e disponibile- aggiunge Edoardo Barbarossa, presidente di Fondazione Ebbene-. Ogni giorno incontriamo famiglie che vivono in condizioni di estrema povertà e le accompagniamo verso un percorso di autonomia, che parte dall’emergenza casa, ma riguarda l’orientamento lavorativo e la formazione, per permettere alle persone di riprendersi la proprio vita e non essere più un peso nella società. La famiglia Pernice racconta che, dopo un periodo di forte maltempo, la loro casa diventa inagibile, a nulla è servito allertare il proprietario che invece di dare soccorso procede con lo sfratto. I Pernice si trovano all’improvviso per strada: il padre è ospitato al dormitorio il Faro, mentre la mamma e i bambini vengono accolti in una casa di accoglienza per donne vittime di violenza domestica. Quella che doveva essere una sistemazione temporanea diventa definitiva. Serve una soluzione, una soluzione che sia frutto di un gioco di squadra tra amministrazione e forze sociali. È il marzo 2019 quando Fondazione Ebbene con il suo centro di prossimità Mosaico viene a conoscenza della situazione della famiglia Pernice e in quei giorni il Comune di Catania pubblica l’avviso esplorativo rivolto al Terzo Settore, con l’obiettivo di reperire alloggi a uso abitativo da concedere in locazione temporanea ai cittadini in Emergenza Abitativa.”

Oggi i Pernice sorridono, nei loro occhi si leggono emozioni, stanchezza, speranza, voglia di ricominciare, partendo proprio da lì, da quell’appartamento piccolo e confortevole, per loro diventato un castello pronto ad accogliere la spensieratezza dei più piccoli e la caparbietà di due genitori che non si sono mai arresi. Una storia a lieto fine che racconta una grande sinergia tra pubblico e privato e che, partendo da Catania, vuole essere un modello da diffondere per contaminare.