CATANIA – Residenti e commercianti di via Plebiscito e dintorni (via Vittorio Emanuele, via Sardo, via Daniele…) stanno “lottando” da più di un mese con una situazione ingestibile e invivibile che non lascia affatto tregua. La problematica al centro del mirino riguarda la presenza di numerosi extracomunitari nella zona i quali hanno degli atteggiamenti incivili e irrispettosi. Nello specifico, fanno i loro bisogni noncuranti dei passanti e senza alcun pudore, importunano i cittadini, al punto di spingerli a “scappare” dalle loro abitazioni, per trovare una sistemazione più sicura.
Ai microfoni di NewSicilia, a tal proposito, stanco ma desideroso di far chiarezza, è intervenuto Carmelo Viglianisi, proprietario di Casa delle Crispelle di via Plebiscito per raccontarci quanto sta accadendo.
“Da quando hanno chiuso l’ospedale Vittorio Emanuele, la zona è sprofondata in uno stato di degrado incredibile. Gli extracomunitari stanno tenendo dei comportamenti inaccettabili: urinano e fanno i loro bisogni per strada, non gli interessa se ci sono persone, bambini. Non si può camminare di notte perché c’è il pericolo che facciano qualcosa. Siamo arrivati alla disperazione più totale: ci sono anche casi di prostituzione“, spiega.
Ma non è tutto: “Abbiamo registrato anche casi di danneggiamenti ad auto perché li usano come ‘rifugio’ dove dormire. Abbiamo chiamato la Protezione civile cercando una sistemazione alternativa, ma gli extracomunitari chiedono solo soldi e basta. Continuano a dormire con i materassi in mezzo alla strada tra escrementi e sporcizia di ogni tipo“.
Oltre ad essere una situazione pericolosa è anche alquanto problematica per le attività commerciali. Carmelo Viglianisi, infatti, ha aggiunto: “Ho avuto problemi anche alla crispelleria perché gli extracomunitari arrivano ubriachi e importunano i turisti che si fermano da me a provare i prodotti tipici catanesi. Durante il lockdown, sono anche entrati all’interno dell’attività e, pur non essendo sicuro che siano stati loro, i sospetti ci sono perché hanno portato via solo delle birre, lasciando il resto“.
In questo contesto, si inserisce la necessità impellente di intervento e commercianti e residenti hanno unito le loro forze per arginare il problema: “La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata quando hanno importunato anche bambini. Lì abbiamo deciso di dire basta e abbiamo contattato anche le forze dell’ordine. Stiamo cercando in tutti i modi di sistemare e ritornare alla normalità“.
Infine conclude: “Se ne stanno andando tutti, all’ordine del giorno i ‘Si vende’ aumentano. I residenti rimasti, invece, hanno fatto una raccolta firme e ci siamo inseriti anche noi commercianti. Io non posso chiudere 60 anni di attività a causa di queste persone, sto lottando perché voglio rimanere dove sono. Noi stiamo facendo il possibile. Ora ci vuole qualcuno che ci ascolti“.
Per le foto si ringrazia Nicolina Bonomo
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