CATANIA – Gli ex lavoratori del Consorzio Seneco, che chiedono il pagamento delle retribuzioni dei primi 17 giorni di settembre, prima di essere assorbiti dalla Dusty (attuale affidatario della gara ponte del servizio di raccolta dei rifiuti), “sono stati ignorati, non ascoltati e non aiutati. Non del tutto. E per questo, metteranno in ginocchio la città di Catania“.
Lo annunciano in una nota stampa in cui chiedono che a chiudere la partita, sia il Comune e aggiungono che, “vista l’insolvenza di Seneco nel pagare le spettanze degli oltre 600 lavoratori per la prima metà del mese di settembre 2018, gli ex lavoratori minacciano di incrociare le braccia ritardando di 2 ore l’inizio di ogni turno, riportando la questione igienico-sanitaria nel comune etneo“.
Le sigle sindacali che hanno inviato una lettera due giorni fa al sindaco Salvo Pogliese, al prefetto Claudio Sammartino e all’ufficio provinciale del lavoro chiedendo che l’amministrazione comunale si sostituisca a Seneco per regolarizzare le spettanze dovute.
Prosegue il comunicato: “Non avendo avuto alcuna risposta positiva, né una data di rientro del debito del Comune nei confronti dell’impresa Seneco, le maestranze non pagate dalla ditta uscente, hanno deciso di proclamare un’assemblea con inizio già dalla scorsa notte, di 2 ore per ogni turno, portando Catania a essere piena di rifiuti nel giro di pochissimo tempo“.
“Nonostante la Dusty abbia retribuito puntualmente i giorni lavorati di settembre sotto la propria gestione – prosegue la nota –, davanti a questo stato di fatto, coscienziosamente e con grandi sforzi, ha proposto alle maestranze (750 persone) un cospicuo acconto immediato sullo stipendio del prossimo mese, per evitare la crisi. I lavoratori hanno rinunciato alla proposta preferendo andare alla rottura, nella speranza che il sindaco compia il miracolo. A nulla sarebbero valse le operazioni di bonifica effettuate in queste settimane dalla Dusty“.
Immagine di repertorio
