Catania, elefantino d’argento a Celestino Flaralde: è lui l’eroe che ha salvato Daniela dal nubifragio

Catania, elefantino d’argento a Celestino Flaralde: è lui l’eroe che ha salvato Daniela dal nubifragio

CATANIA – L’amministrazione comunale, nel Palazzo degli Elefanti, ha consegnato l’Elefantino d’argento a Celestino Floralde, il cittadino filippino di 45 anni che durante il nubifragio del 26 ottobre scorso a Catania ha salvato dalla furia della corrente d’acqua, in via Etnea, Daniela Grancagnolo, rimasta in panne con la sua auto travolta dall’alluvione.

Erano presenti gli assessori Alessandro Porto, Sergio Parisi, Pippo Arcidiacono, Fabio Cantarella, Michele Cristaldi, il presidente del Consiglio comunale Giuseppe Castiglione, il capo di gabinetto del Sindaco, Giuseppe Ferraro.

Hanno partecipato all’incontro anche Daniela Grancagnolo, per testimoniare la sua riconoscenza, la moglie di Celestino, Melody Manibo, le figlie Isabella Angela, 10 anni, e Elizabeth, 7 anni, e alcuni familiari e amici, i segretari della Consulta comunale dei migranti Leni Vallejo e Arefayne Beraki.

Ringrazio l’amministrazione comunale – ha detto Celestino Floralde ricevendo l’elefantino – per questo regalo, che è il simbolo di Catania e per questo per me è molto importante”.

Riguardo alle motivazioni che lo hanno spinto a rischiare la vita per salvare Daniela: “Non ho pensato io sono straniero e lei italiana. Ho pensato io ho una mia famiglia e anche lei ha la sua famiglia, io ho bambini e anche lei ha dei bambini. Abbiamo una mano per aiutare. Grazie a Dio è andata bene e Daniela adesso è mia sorella”.

Durante l’incontro è stato anche proiettato il video amatoriale che documenta i momenti drammatici del salvataggio di Daniela da parte di Celestino.

Ogni volta che vedo quelle immagini – ha affermato Daniela Grancagnolomi sembra di non avere mai vissuto una situazione così assurda. Se non ci fosse stato Celestino mi sarei fatta prendere dal panico, invece lui con la sua presenza è riuscito anche a farmi tenere i nervi saldi, mi diceva stai tranquilla stai ferma. Celestino è stato per me un angelo, non poteva avere nome più azzeccato”.