Cronaca

Catania e l’estate che non c’è: nessuna traccia dei solarium di Ognina e piazza Europa

CATANIA – Se non si tratta del fallimento della stagione balneare nel capoluogo etneo, poco ci manca. A metà giugno, con migliaia di bagnanti desiderosi di effettuare i primi tuffi estivi nel mare etneo e di prendere la tintarella, non c’è ancora traccia dei consueti solarium di Ognina e piazza Europa.

Le storiche piattaforme di legno, che vengono allestite ogni anno sulla scogliera presente davanti l’Istituto Nautico e la storica piazza catanese, non sono ancora state realizzate e la loro assenza rischia di compromettere definitivamente l’inizio dell’estate etnea.

Eppure, stavolta, le premesse per una fruizione anticipata dei solarium sembravano esserci tutte. I lavori di installazione delle piattaforme sul lungomare dovevano cominciare lo scorso 30 maggio, in linea con le esigenze del vacanziero catanese, abituato a godere fin da subito delle primissime giornate calde.

Le operazioni di montaggio, con la relativa messa in sicurezza delle strutture, non sono però mai cominciate e attualmente le uniche presenze che si registrano sul litorale catanese sono quelle dei pochi bagnanti che si avventurano liberamente sugli scogli di San Giovanni Li Cuti e del cosiddetto “Carrubbineri” di via Acque Casse o che preferiscono usufruire dei servizi offerti dagli stabilimenti balneari.

Va comunque detto che anche negli ultimi anni, la stagione estiva nella città dell’elefante, aveva conosciuto qualche ritardo con l’apertura delle prime piattaforme libere a metà giugno, ma stavolta i problemi sembrano essere davvero seri. Difficoltà dovute, a quanto pare, alle inadempienze della ditta appaltatrice dei lavori.

L’azienda, originaria dell’agrigentino, non sarebbe riuscita a mantenere fede all’impegno stretto con l’amministrazione etnea. L’enorme ritardo avrebbe dunque spinto il Comune di Catania a chiedere la rescissione del contratto stipulato a seguito dell’assegnazione dell’appalto dello scorso aprile.

Di questo passo, con lo slittamento forzato dei lavori che potrebbero dunque essere assegnati ad altre ditte, il primo bagno ufficiale nelle strutture “libere” potrebbe avvenire non prima di luglio inoltrato. Un vero peccato per una città, come quella etnea, da sempre a vocazione turistica.

Salvatore Rocca

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