Catania e i wc: nei locali errori madornali e pericolose scelte da “Medioevo”

Catania e i wc: nei locali errori madornali e pericolose scelte da “Medioevo”

CATANIA – Possedere un’attività comporta spesso difficoltà di vario genere, ma per il titolare di un esercizio che prevede la somministrazione di alimenti e bevande, come bar, ristoranti o pizzerie, tra le varie responsabilità il proprietario ha anche un grande “ostacolo” da superare: quello delle barriere architettoniche.

Le barriere architettoniche sono elementi che limitano o impediscono ai disabili di utilizzare uno spazio o un servizio.

Una barriera architettonica potrebbe essere tale per alcune persone e non rappresentare una difficoltà per altre e le leggi in materia servono a definirle e a eliminare qualsiasi ambiguità. Per una definizione di barriera architettonica si può fare riferimento al Decreto del Presidente della Repubblica del 24 luglio 1996, n. 503, che al punto 2 recita:

“Per barriere architettoniche si intendono:

  • gli ostacoli fisici che sono fonte di disagio per la mobilità di chiunque ed in particolare di coloro che, per qualsiasi causa, hanno una capacità motoria ridotta o impedita in forma permanente o temporanea;
  • gli ostacoli che limitano o impediscono a chiunque la comoda e sicura utilizzazione di spazi, attrezzature o componenti;
  • la mancanza di accorgimenti e segnalazioni che permettono l’orientamento e la riconoscibilità dei luoghi e delle fonti di pericolo per chiunque e in particolare per i non vedenti, per gli ipovedenti e per i sordi”.

Nello specifico, all’interno di un bar\ristorante\pizzeria occupa un posto fondamentale il mondo dei servizi igienici, in particolare lo spazio dedicato alla toilette, per il quale il titolare dell’esercizio deve sottostare a regole ferree per renderlo adeguatamente fruibile a tutti i clienti.

A Catania sono moltissime le toilette “in regola”, ma alcuni ristoratori – forse non comprendendo il reale disagio che “errori” del genere comportano – sembrerebbero essersi “smarriti”.

Esempio lampante può essere una nota attività sita in viale Vittorio Veneto dove il proprietario ha ben pensato di “sopraelevare” il bagno dei disabili aggiungendo un vistosissimo gradino proprio all’ingresso di quest’ultimo, immediatamente dopo la porta di accesso.

Diversi, in realtà, sono gli errori che – sempre in ambito di toilette – quotidianamente commettono i titolari delle suddette attività: wc non sospeso, spazi troppo piccoli, porte non scorrevoli e troppo strette, serrature con forme non adatte.

Importante anche il problema dei fasciatoi all’interno dei bagni delle donne, unici posti in cui è possibile trovarli: sembrerebbe essere nata da poco, infatti, una proposta che richiede formalmente che dei fasciatoi vengano piazzati anche nella toilette degli uomini, nel caso in cui questi ultimi dovessero avere il bisogno di cambiare il pannolino al proprio figlio e non debbano essere costretti a invadere la privacy delle signore.

Il mondo della ristorazione, dunque, sembra muoversi su due binari dinamicamente opposti: mentre in sala si sperimentano nuovi cibi da ogni parte del mondo o modalità di cottura sperimentali, dietro i tavoli, in fondo a destra, tutto sembra essersi fermato al Medioevo, dove la “caccia alla modernità” si riduce a una pericolosissima scelta.

Immagine di repertorio