Catania discrimina i disabili? Barriere architettoniche e tanta maleducazione nella città che vorrebbe essere metropoli – FOTO

Catania discrimina i disabili? Barriere architettoniche e tanta maleducazione nella città che vorrebbe essere metropoli – FOTO

CATANIA – Immaginate di dover attraversare una strada in pieno centro a Catania, minacciati da auto e mezzi a due ruote che filano a pochi centimetri da voi, incuranti della vostra presenza. Ipotizzate, inoltre, di arrivare illesi al marciapiede opposto ma non riuscire a salirvi a causa di un ostacolo inatteso o per l’assenza di una rampa d’accesso in grado di favorire l’approdo.

Questa è la quotidianità che molti, tra disabili e anziani, vivono nel capoluogo etneo. Una città, quella etnea, apparentemente votata alla propria evoluzione a realtà metropolitana ma che non ne vuole sapere di stabilire empatia con chi ingaggia una battaglia giornaliera per i propri diritti incredibilmente negati.

Fare più degli altri per essere come gli altri, un controsenso disarmante che però non coglie di striscio chi ha la possibilità di muoversi in piena autonomia. L’altro, appunto, un individuo che invisibile non è, ma drammaticamente vicino e nostro complementare.

Sono innumerevoli gli esempi urbani dove le barriere architettoniche diventano insormontabili e pericolose, in particolare in luoghi trafficati dove si concentrano le dinamiche cittadine. Piazza Papa Giovanni XXIII è un campione esemplare del nostro discorso, dove da anni esiste un attraversamento pedonale lungo diverse decine di metri che collega la Stazione Centrale con il capolinea degli autobus extraurbani.

Al termine del percorso strisciato si arriva a un marciapiede impossibile da valicare per chi si sposta a bordo di una carrozzella. Non meno confortante la situazione in pieno centro storico, a ridosso di piazza Stesicoro, all’incrocio tra le vie Cappuccini e Sant’Euplio. Qui l’accesso al marciapiede viene ostacolato dalle scale che spiccano ai piedi del palazzo della Borsa.

Addirittura, in un tratto, il normale passaggio è ostruito dalla presenza di un paletto che rischia di rappresentare un intralcio per chi non può circumnavigarlo. Stessa situazione, se non peggiore, si ripete all’intersezione con via Pacini, dove l’ennesimo palo si aggiunge all’assenza della necessaria rampa.

Paradossalmente, dal lato opposto della strada esiste un declivio realizzato incredibilmente accanto alle strisce pedonali, le quali terminano a ridosso di un’aiuola che non può certo risultare d’aiuto per il passaggio di un disabile.

Il nostro “tour” si sposta in largo Dei Vespri, lungo viale XX Settembre, dove le rampe per disabili sono pressoché inesistenti e la sosta selvaggia fagocita gli attraversamenti pedonali. Anche in piazza Giovanni Verga, davanti al Tribunale di Catania, sorgono degli ostacoli non da meno.

I tornelli arrugginiti che “spezzano” le file di catene di sicurezza che circondano il salvagente attorno al palazzo di giustizia etneo non consentono l’ingresso a persone affette da handicap fisici e, nella maggior parte dei casi, sono intralciati dalla presenza delle solite auto. Ritornello che si ripete anche in altre zone della città come in via Messina, poco distante da piazza Europa, dove i conducenti di mezzi a due o quattro ruote si appropriano degli spazi riservati all’attraversamento.