Catania, la decima città più trafficata d’Italia. Sofia e Saglimbene: “Servono incentivi e mezzi adeguati”

Catania, la decima città più trafficata d’Italia. Sofia e Saglimbene: “Servono incentivi e mezzi adeguati”

CATANIA – Che Catania sia una città fortemente caotica, dove il traffico su gomma resta il principale mezzo di spostamento, è cosa ben nota a tutti e non servivano certamente i dati del “Traffic Scorecad” di Inrix per “scoprire” una cosa che tutti i catanesi, ed i pendolari provenienti dall’hinterland etneo, provano sulla loro pelle tutte le mattine.

“La novità, invece – sottolinea Carmelo Sofia, presidente della commissione alla Mobilità sono gli obiettivi che questa amministrazione si sta ponendo per liberarla dal traffico caotico e potenziare così la sua vivibilità attraverso l’uso del mezzo pubblico e della linea metro. Uno sforzo mai tentato in passato dove occorre tempo e programmazione per raggiungere i risultati sperati”.

In questo contesto diventa fondamentale la collaborazione dei cittadini che, sopratutto nelle ore di punta, devono tenere un comportamento consono al codice della strada.

“Sfortunatamente – spiega il componente della commissione alla Viabilità Francesco Saglimbene la doppia fila, il posteggio selvaggio e l’invasione degli spazi pedonali rappresentano un enorme problema che spesso paralizza il traffico e manda la viabilità sistematicamente in tilt. Ci sono arterie fondamentali per la viabilità di Catania come il Corso Italia, via Plebiscito, via Etnea, viale Rapisardi, viale Vittorio Veneto e la circonvallazione che presentano impedimenti e problematiche di ogni tipo per avere finalmente un flusso veicolare degno di questo nome. La conseguenza inevitabile è che i catanesi restano in macchina quasi 16 ore all’anno. Un arco di tempo enorme se lo confrontiamo con le città del nord Europa dove l’uso dell’auto non è in cima alle classifiche come mezzo di spostamento della gente”.

“Per invertire la rotta – conclude Saglimbene – servono incentivi e mezzi adeguati. Altrimenti Catania resterà sempre prigioniera del traffico selvaggio e delle code”.