Catania, il De Felice senza “scuola” chiede risposte. Catalfo (M5S): “Agire subito”

Catania, il De Felice senza “scuola” chiede risposte. Catalfo (M5S): “Agire subito”

CATANIA – Prosegue la battaglia, sinora inascoltata dalle istituzioni, del preside Francesco Ficicchia dell’istituto superiore De Felice per ottenere un edificio scolastico che soddisfi le esigenze degli alunni e dei genitori.

Dopo la tragedia sfiorata la scorso 30 settembre, con il crollo di parte del tetto, nei locali di piazza Roma, e un successivo crollo dell’intonaco dovuto alle infiltrazioni d’acqua il plesso non è agibile e si attendono i lavori di messa in sicurezza e di ristrutturazione.

Così i circa 800 alunni dell’istituto sono stati trasferiti nella succursale di via del Bosco, scomoda per molti sotto il punto di vista logistico, e sono costretti a doppi turni – mattutini e pomeridiani – per poter svolgere le ore di lezione che, per ovvie necessità, sono state tagliate.

Una situazione surreale proprio mentre si parla tanto di “buona scuola”. Il preside, per rendere agibili tutti gli spazi, ha tra l’altro dovuto chiamare una ditta di traslochi privata per liberare alcuni stanzoni occupati da vecchio mobilio e scatoloni.

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Questa mattina – alla presenza della senatrice del Movimento Cinque Stelle Nunzia Catalfo – il preside ha tenuto una riunione aperta con i genitori per decidere il da farsi.

“Sarebbe bello riportare le lancette dell’orologio al novembre del 2014 – spiega il preside – quando ho inoltrato la prima segnalazione per le condizioni strutturali dell’istituto molto precarie. Pensando all’oggi ci occorre una nuova sede da almeno 20 locali per poter riprendere gli orari normali, i doppi turni sono solo una soluzione tampone”.

Ed emergono i ritardi delle istituzioni e la situazione della provincia, commissariata da mesi in attesa della riforma dal governo Crocetta, di certo non ha aiutato. La senatrice Catalfo ha immediatamente telefonato al commissario che ha inviato un ingegnere per verificare la situazione del plesso di piazza Roma, ancora chiuso, inagibile e senza alcun lavoro in atto.

Un genitore di Catenanuova sbotta: “Io ho tre figli in questa scuola. C’è chi ha turno di mattina e chi di pomeriggio: è impossibile continuare in questo modo!”.

“Mi sono già attivata – ha spiegato la senatrice pentastellata ai genitori inferociti – contattando tutte le istituzioni: dalla Provincia al Comune. Occorre capire quanto potrebbero durare i lavori in piazza Roma e cercare delle soluzioni di conseguenza. Inoltre farò una ricognizione di tutti gli edifici scolastici che versano per la maggior parte in condizioni precarie”.