CATANIA – È una Catania sotto shock, impaurita, incredula per quanto accaduto nelle scorse ore al viale Mario Rapisardi: una tragedia iniziata da una lite, probabilmente l’ennesima che la presunta omicida aveva con alcuni condomini, e che dal sangue è finita col decesso, quello di Sandra Milena Garcia Rios.
Catania, tentato omicidio al viale Mario Rapisardi: lite tra vicini sfocia nel sangue, arrestata una donna
Per la 41enne, vittima – a quanto pare – di un raptus di follia della 46enne Georgeta Colesnicenco (nella foto in basso), originaria della Romania, nonostante l’intervento dei sanitari del 118 nel condominio di via Stazzone e l’operatività dei medici dell’ospedale Garibaldi di Catania, non c’è stato nulla da fare.
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Il ricordo di Sandra
Marco, compagno della donna, e i due figli di lei – insieme ad altri due dell’uomo – stanno vivendo i momenti peggiori: non hanno ancora realizzato che la donna con cui condividevano la loro vita, non c’è più, per un banale litigio. La 41enne era una nota ristoratrice etnea, insieme al compagno infatti, gestiva la pizzeria “La Pala” nel quartiere Picanello, in via Principe Nicola. La donna pare fosse andata a trovare il fratello: una cena, mercoledì scorso, prima – sembrerebbe – della sua partenza in Francia per un lavoro stagionale.
La vicenda
Per ricostruire quanto accaduto, la polizia avrebbe sentito il fratello della vittima, il quale avrebbe riferito che la sorella sarebbe arrivata a casa sua per trascorrere la serata in compagnia di alcuni amici e che, verso le 23, avrebbe sentito la vicina battere dei pugni sul muro per chiedere di cessare i rumori. Da lì poi la furibonda lite, l’accoltellamento e la tragedia. Gli agenti hanno rinvenuto e sequestrato gli abiti che la donna indossava durante l’aggressione e il coltello, il quale sarebbe stato lavato e riposto in cucina.
Le parole dell’Avvocato Maravigna, legale dell’arrestata
Sulla vicenda è intervenuto il legale dell’arrestata, l’Avvocato Pietro Ivan Maravigna, che ha così spiegato: “Sento, innanzitutto, da cittadino l’esigenza di esprimere il più profondo cordoglio e la più grande solidarietà ai familiari della povera signora deceduta. Questa tragedia ha tanti responsabili, di cui la signora Georgeta Colesnicenco, forse, è solo l’ultima”.
E ancora: “Come difensore della signora arrestata non posso non rivolgere alle forze di polizia questa domanda: dove siete stati tutti questi anni, in cui sui vostri tavoli si accatastavano le denunce per le liti condominiali che avvenivano in quel palazzo? Non vi sentite anche voi un pò responsabili per quello che è successo? Siete certi che in questi anni non potevate fare qualcosa per evitare che questa tragedia si realizzasse? A causa di tale situazione – continua l’avvocato Maravigna – la signora era in cura per gravissimi stati d’ansia, continui attacchi di panico, tachicardia, scoppi improvvisi di pianto, profonda depressione. Il mio studio – conclude il penalista – sta depositando al G.I.P. la richiesta di incidente probatorio per verificare la sua capacità di intendere e di volere e a tal fine ho già conferito incarico consulenziale al Dott. Carmelo Zaffora“.
Le testimonianze dei vicini
Sui social, tanti sono stati i commenti di chi – a quanto pare residente proprio nello stesso condominio – accusa la presunta omicida di “modi di fare particolari“. Diverse le liti che la donna avrebbe avuto nel palazzo, da quando – da cinque anni a questa parte – abita lì. Screzi, discussioni, famiglie che avrebbero deciso di vendere i propri appartamenti. Varie le denunce a cui, spesso, le Forze dell’Ordine, avrebbero risposto di non poter intervenire e di provare a risolvere la questione in modo autonomo. Questo e tanto altro è venuto alla luce a seguito della vicenda. Anzi, della tragedia. Una di quelle, forse, preannunciate.
Fonte foto Emanuele Diego Bergamo