CATANIA – Sabato 5 marzo, Sant’Egidio ha promosso una giornata ricca di simboli, parole e preghiera dedicata interamente alla Pace in Ucraina.
Dal pomeriggio, sopra il portale della Chiesa di Santa Chiara, sede storica della Comunità di Sant’Egidio, si vede svettare uno striscione recante la parola “Pace”, in tutte le lingue.
“A Catania, da oggi, fino alla fine della guerra in Ucraina, sopra il portale della Chiesa di Santa Chiara sarà presente uno striscione per chiedere Pace, in tutte le terre e in tutte le lingue!”, si legge sui loro canali social.
Alle 17,30 nella Chiesa di Santa Chiara, si è tenuta, alla presenza di più di 300 tra giovani e interessati la conferenza “Sì alla Pace, no alla guerra – L’ucraina e la sfida della Pace”.
Introducendo l’evento Emiliano Abramo ha ribadito che esiste un unico schieramento che è quello dei cittadini che stanno dalla parte della Pace.
La prorettrice dell’Università di Catania, ordinario di Relazioni internazionali, professoressa Francesca Longo ha aiutato il pubblico a comprendere il contesto storico e internazionale che ha portato alla guerra in Ucraina.
Terminata la conferenza una partecipatissima fiaccolata, invocando la pace, si è diretta verso la Basilica Cattedrale, per la preghiera per la Pace in Ucraina presieduta dall’Arcivescovo di Catania, S.E. Mons. Luigi Renna.
Più di mille le persone presenti in una Cattedrale gremita, colorata che ha voluto ribadire che Dio è il Signore della Pace e che la Pace è l’unico orientamento per i fedeli.
Dopo i saluti ai presenti e alle autorità religiose, civili e militari, Emiliano Abramo ha introdotto la preghiera: “Cari amici, questa preghiera rappresenta anche un percorso di Pace per questa città e per la nostra Sicilia. Abbiamo cercato poco la pace, ma non vogliamo sprecare più tempo e dal pianto delle donne, da quello dei bambini nati in questi giorni nelle cantine dei palazzi ucraini, dal gemito dei feriti e dei malati impariamo a pregare, a mendicare pace in Ucraina, pace in tutte le terre!”.
Il nuovo vescovo di Catania, Mons. Renna, in un’accorata predicazione ha detto: “Mentre preghiamo affinché cessi la guerra, manifestiamo vicinanza al popolo ucraino che oppone resistenza all’invasione, ai tanti ucraini che vivono a Catania e nella nostra Isola e che sono in particolare apprensione per i loro cari. A loro promettiamo solidarietà ed accoglienza, perché su questa sponda del Mediterraneo possano sentirsi sempre nostri fratelli e mai stranieri”.
Così tra canti di pace, cultura e preghiera si conclusa una giornata che è solo l’inizio di un percorso di Pace che i cittadini di Catania intendono intraprendere per sostenere il popolo ucraino e chiedere a viva voce che le armi tacciano. Per sempre.