CATANIA – Si è tenuto a Catania in via Etnea un presidio partecipato, indetto da Spazi Sociali Catania e da Potere al Popolo, per denunciare i bombardamenti della Turchia contro la popolazione kurda – in modo particolare contro la Rojava -, attacchi che sono avvenuti nel quasi assoluto silenzio della stampa italiana.
“Denunciamo il silenzio della stampa, che non sposta l’obiettivo dal conflitto russo–ucraino, mentre nel resto del mondo Stati come la Turchia o Israele commettono crimini di guerra, è vergognoso“, evidenziano gli organizzatori durante gli interventi al microfono.
Assieme al silenzio della stampa la denuncia nei confronti della complicità del sistema Italia con il dittatore Erdogan:
“L’Italia è complice di questi attacchi perché fornitrice delle stesse armi che uccidono migliaia di persone, perché porta avanti accordi economici e politici con il dittatore Erdogan…”.
Sesto Schembri ha evidenziato il ruolo che esercitano nel mondo le varie tipologie di imperialismo che confluiscono tutte nell’oppressione dei popoli; un cittadino kurdo ha ringraziato le persone presenti al presidio, ha ricordato la storia del suo popolo “una lunga lotta che nasce prima dello stesso Erdogan“.
È stato anche esposto uno striscione raffigurante la bandiera turca e il tricolore italiano che si stringono le mani da cui saltano fuori banconote insanguinate.
Simbolo “ripreso” nell’intervento di Orazio Vasta: “Lo Stato italiano è complice dei massacri turchi contro i kurdi. Italia e Turchia, non dimentichiamolo, fanno parte della NATO. E non dimentichiamo che l’Italia è uno stato imperialista che opera in tante parti del mondo. Nella stessa Libia, Turchia e Italia sono intervenute. L‘Italia è intervenuta con i campi di prigionia riservati alle sorelle e ai fratelli migranti…”.
Durante la manifestazione è stato anche ascoltato un documento audio proveniente dalla Rojava bombardata.
Presenti, fra gli altri, il Fronte della Gioventù Comunista, i Cobas, il Csp “G.Giuffrida“.
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