CATANIA – Il Questore di Catania ha nuovamente applicato l’art. 100 TULPS nei confronti dell’esercizio pubblico di somministrazione di alimenti e bevande di piazza Carlo Alberto denominato “Sabor Latino”, sospendendone l’attività per 15 giorni.
Nonostante le precedenti sanzioni irrogate anche per le violazioni della normativa anti-Covid, il titolare dell’esercizio si è dimostrato particolarmente pervicace nel perseverare nella sua condotta antigiuridica, tant’è che anche lo scorso 9 gennaio, intorno alle 20,30, agenti delle Volanti, nell’ambito di un ordinario controllo del territorio, hanno sorpreso all’interno dell’esercizio 4 avventori seduti a un tavolo intenti a consumare cibo e bevande alcoliche in piena violazione delle norme previste dal Dpcm.
Quindi, con l’ausilio di personale dalla polizia municipale, il titolare dell’esercizio è stato sanzionato per mancato rispetto delle misure di contenimento previste dalla normativa vigente al fine di fronteggiare l’emergenza epidemiologica da Covid-19 e l’attività è stata sospesa, in via cautelare, per 5 giorni.
Quello adottato dal questore Mario Della Cioppa è il terzo provvedimento di sospensione ai sensi dell’art. 100 TULPS emesso nei confronti del locale, atteso che lo stesso è stato già più volte controllato da parte delle forze dell’ordine e che il suo titolare è stato già sanzionato per violazione dei divieti e delle limitazioni previste dalla normativa anti-Covid nonché per occupazione abusiva di suolo pubblico, per violazione della normativa relativa alle condizioni igienico-sanitarie e delle norme di sicurezza: tali violazioni sono costate al responsabile di Sabor Latino la sospensione dell’attività per 10 e per 30 giorni.
Refrattario a ogni richiamo alla legalità e al rispetto dell’altrui incolumità e/o, come nel caso della violazione delle norme a contrasto della pandemia, della salute pubblica, il titolare di Sabor Latino continua a condurre la sua attività in modo illecito, tanto che l’esercizio è divenuto teatro di episodi caratterizzati da particolare allarme sociale, costituendo un oggettivo pericolo per l’ordine pubblico e la sicurezza dei cittadini.
Tale situazione, se tollerata, ha dimostrato di essere suscettibile di ulteriore aggravamento e quindi è reso necessario, a più riprese, porvi un freno a garanzia dei cittadini, del loro benessere e della loro sicurezza.
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