Catania, Cgil e FP chiedono notizie sull’ospedale San Marco: “Grave danno per periferie e lavoratori della sanità”

CATANIA – La Regione Siciliana spieghi  ai catanesi a che punto siamo con la costruzione dell’ospedale San Marco. Due anni fa il governo Crocetta aveva preso un impegno preciso: chiudere il pronto soccorso del Vittorio Emanuele solo dopo che l’ospedale di Librino venisse ultimato.

Oggi invece il pronto soccorso del Garibaldi va in tilt, come segnalato dalla stampa locale, e pensare che dalle periferie si possa affrontare un viaggio di emergenza in auto nelle principali arterie catanesi per raggiungere gli altri nosocomi, come il Cannizzaro o il Policlinico, sarebbe pura utopia.

La Cgil e la FP Cgil di Catania pensano perciò che “si stia consumando un pesante danno alla Catania dei quartieri popolari. Un danno classista”, lo chiamano il segretario generale della Camera del lavoro, Giacomo Rota, e il segretario generale della Funzione pubblica, Turi Cubito, che ora chiedono una verifica in tempi brevi al presidente Musumeci.

Non dimentichiamo cosa stanno vivendo i lavoratori dei pronto soccorso in questi anni: sottodimensionati, aggrediti da un pubblico sempre più stressato dalle attese, a volte senza i farmaci necessari per procedere alle cure. Un inferno che diventa persino più profondo in una città al collasso“, concludono Rota e Cubito . “È tempo di fare il punto su tutto ciò che sta accadendo davanti alla città”.

Immagine di repertorio