CATANIA – Le segreterie provinciali di Filca Cisl, Fillea Cgil e Feneal Uil, in attesa dell’incontro che si terrà in prefettura lunedì 20 ottobre, per la ricognizione sui cantieri bloccati delle opere pubbliche, ribadiscono che esso è stato ottenuto dopo nove lunghi mesi di attesa dalla “Marcia dei cappelli di carta” e solo dopo l’ultima tragedia, avvenuta a Catania, che ha visto l’ex operaio edile Salvatore La Fata darsi fuoco per disperazione.
Nell’incontro, Filca Cisl, Fillea Cgil e Feneal Uil ripongono grandi speranze e da esso attendono un forte impegno della prefettura affinché gli enti appaltanti diano finalmente seguito al loro mandato che è quello di rendere cantierabili i progetti per realizzare le opere; perché ci siano interventi decisi contro l’illegalità nei cantieri e il lavoro nero dilagante; perché si snelliscano gli iter burocratici complicati eliminando le farraginosità e per avere certezza sulla tempistica dei cantieri.
Dalla politica catanese, Filca Cisl, Fillea Cgil e Feneal Uil si aspettano scelte chiare e conseguenti all’idea della nuova armonizzazione che le infrastrutture presenti sul territorio devono avere anche in previsione della realizzazione della Città Metropolitana, del suo sviluppo e del suo futuro.
Alle istituzioni locali e al sindaco Bianco, il sindacato unitario delle costruzioni chiede un progetto preciso sull’assetto della città metropolitana nelle sue componenti sovracomunali, affinché strutture e istituzioni appaltanti, con le relative funzioni, come l’autorità portuale, l’aeroporto, la Ferrovia Circumetnea, le Ferrovie dello Stato, l’Asp, la Camera di Commercio, l’ex Provincia regionale, la Protezione Civile, il Parco dell’Etna, l’Anas, la Sovrintendenza ai Beni culturali, l’Università abbiano chiare le risorse disponibili, come metterle assieme e come integrarle per costruire la nuova Catania.
Se da tutto ciò Filca Cisl, Fillea Cgil e Feneal Uil non riusciranno a intravvedere atti celeri e concreti nella direzione auspicata, annunciano fin da adesso un impegno straordinario per una grande mobilitazione che coinvolga lavoratori, imprese e ordini professionali. In definitiva, si aspettano scadenze certe e relative responsabilità. Ciò consentirà di individuare interlocutori presenti e futuri ai quali chiedere o imputare meriti o negligenze.
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