Catania, carabiniere eroe. E tanti interventi anticrimine

Catania, carabiniere eroe. E tanti interventi anticrimine

CATANIA – Un vecchio spot pubblicitario di un’azienda telefonica, si concludeva sempre con una frase “Una telefonata allunga la vita“.

Ed è proprio traendo spunto da questa frase che, in una giornata ricca di arresti, sequestri di stupefacenti e recuperi di merce rubata da parte del comando provinciale dei carabinieri di Catania, noi di Newsicilia vogliamo aprire questo articolo con una bella storia, capace di toccare il cuore e che ci fa capire quanto sia importante parlare con altre persone, soprattutto nei momenti di maggiore sconforto.

Nella giornata di ieri, squilla il telefono del 112. Chi chiama è una donna mauriziana di 36 anni, che, in lacrime, annuncia il suo immediato suicidio. “Sono disperata, ho perso il lavoro e mio marito mi picchia continuamente, ho deciso di farla finita”.

Parole gelide che avvertono il carabiniere della centrale operativa su quanto sia grave la situazione della donna. Il militare, allora, decide di aprirsi e, con estrema sensibilità, riesce ad instaurare un rapporto di fiducia con la signora, facendola sfogare e, soprattutto, riuscendo a capire dove si trovasse. La donna, aggrappandosi emotivamente all’interlocutore, rivela la sua posizione all’operatore che, immediatamente, invia una gazzella del pronto intervento ed un’ambulanza in via della Scogliera 2. In pochi minuti i militari raggiungono l’abitazione, ed una volta sfondata la porta, trovano la donna in terra con il filo del telefono attorcigliato al collo mentre, fortunatamente, era ancora intenta a parlare con l’operatore; una volta messa in salvo, la donna è stata poi trasportata all’ospedale “Garibaldi centro” per essere ricoverata ed essere tenuta sotto osservazione. 

NUOVI ARRESTI E SEQUESTRO DI STUPEFACENTI NEL QUARTIERE DI LIBRINO

Nella serata di ieri, i carabinieri della compagnia di Fontanarossa  hanno effettuato altri due arresti, con sequestro di droga e denaro, nel quartiere di Librino. I militari del nucleo operativo sono riusciti a sorprendere due spacciatori, un 25enne ed un 16enne entrambi catanesi, ricoprenti il ruolo di venditore e cassiere, che, con il loro bel banchetto, si erano organizzati nel cuore di viale Grimaldi per spacciare erba.DSC06516

Le perquisizioni personali e domiciliari hanno permesso di rinvenire e sequestrare ben 400 dosi di marijuana, oltre a 1.500 euro, tutti in banconote di piccolo taglio, nonché due pistole giocattolo, modello Beretta 92 FS, prive del tappo rosso. Per il 25enne fermato, sono scattati gli arresti domiciliari, in attesa del processo per direttissima, mentre per il minorenne si sono aperte le porte del centro di prima accoglienza di Catania.

GIARRE, GRANDE RECUPERO D’ANTIQUARIATO

Si è finalmente giunti ad un epilogo, riguardo al trafugamento dal “Museo civico genti dell’Etnea” di 6 giare antiche in terracotta, 25 strumenti storici a fiato ed altri oggetti antichi, avvenuto il 2 febbraio scorso.

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Attraverso un’articolata  attività d’indagine, svolta brillantemente dalla stazione di Sant’Alfio, i carabinieri sono riusciti a recuperare l’intera refurtiva, che due pregiudicati di Giarre, un 28enne ed un 18enne, avevano cercato di rivendere ad un negozio d’antiquariato di Calatabiano.

Nella stesso filone d’indagine, gli inquirenti sono riusciti a recuperare, sempre nello stesso negozio, 2 lumi ed un comò risalenti all’Ottocento rubati nel gennaio scorso a Milo, proposti in conto vendita da un altro pregiudicato di S. Alfio di 47anni.

ACIREALE, DUE ARRESTI DURANTE UN CONTROLLO STRAORDINARIO DEL TERRITORIO



Sempre nella giornata di ieri, i Carabinieri della Compagnia Acireale, con il supporto dei battaglioni mobili di Palermo e Bari e della locale Tenenza della Guardia di Finanza, nell’ambito del servizio coordinato interforze denominato “Modello Trinacria”, hanno effettuato a tappeto dei controlli finalizzati alla prevenzione e alla repressione di spaccio di sostanze stupefacenti e dei reati predatori come furti e rapine, nei comuni di Acireale, Acicatena, Aci Castello e Trecastagni. 

Nel corso del servizio sono state effettuate 8 perquisizioni domiciliari e personali, anche mediante l’ausilio di cani antidroga, finalizzate alla ricerca di sostanze stupefacenti; inoltre sono stati effettuati 18 controlli nei confronti di detenuti domiciliari e 2 controlli di esercizi pubblici, nel corso dei quali, anche grazie alla partecipazione fattiva dei militari della Guardia di Finanza, sono state effettuate delle verifiche strumentali per ciò che concerne gli aspetti tributari.

Sempre durante il servizio di pattugliamento, i militari hanno anche provveduto all’arresto di 2 persone. Il primo, un 18enne catanese, F.O., è stato colto in flagranza di reato mentre usciva da un’abitazione con la refurtiva in mano, in via Paluzza nella frazione di Guardia. Il malvivente, bloccato mentre tentava di fuggire, è stato subito arrestato; i carabinieri, intuendo che il soggetto avrebbe potuto essere il responsabile di altri furti avvenuti sempre nella zona, hanno effettuato anche una perquisizione nell’abitazione del malvivente, ritrovando e sequestrando banconote e monete rumene, per un valore pari a 200 €, sottratte qualche giorno prima a una cittadina rumena che aveva regolarmente sporto denuncia.  Il denaro è stato, quindi, restituito alla legittima proprietaria e il soggetto arrestato in flagrante è stato anche denunciato per ricettazione. 

Il secondo arresto, avvenuto dopo un rocambolesco inseguimento, ha aperto le porte del carcere di piazza Lanza a Santo Michael Battaglia, 22enne catanese con precedenti per rapina. Il malvivente, sul quale pendeva un ordine di carcerazione emesso dall’ufficio esecuzioni penali, per aver più volte violato la misura alternativa dell’affidamento in prova ai servizi sociali, ha tentato una vana fuga per sottrarsi all’arresto, avvenuto alla fine dell’inseguimento.

 

PIEDIMONTE ETNEO, RECUPERATO UN ESCAVATORE TRAFUGATO DA UN’AZIENDA VITIVINICOLA

Un altro grande recupero quello che ha visto protagonisti i carabinieri di Piedimonte Etneo, che hanno ritrovato un escavatore del valore di 15.000 euro, oltre a vari attrezzi di lavoro, trafugati nel mese di novembre 2014 all’interno di una nota azienda vitivinicola dell’area etnea.

Insospettiti dal passaggio di un trattore con carrello da traino, sottoposto a controllo, i militari hanno rilevato come si trattasse del mezzo da lavoro sottratto illecitamente qualche mese prima, nonostante tutti i segni identificativi fossero stati asportati e la copertura smontata. Per essere certi che si trattasse del mezzo ricercato, i carabinieri hanno fatto intervenire il meccanico di fiducia dell’imprenditore che, riconosciute senza alcun dubbio le parti meccaniche che egli stesso aveva sostituito, ha permesso ai militari di poter restituire l’escavatore al legittimo proprietario, rinfrancandolo dal dispiacere per il danno economico subito.

I militari, dall’approfondimento investigativo svolto in casa del ladro, un 53 enne di Linguaglossa, hanno inoltre riscontrato il furto di energia elettrica, che avveniva grazie ad un allaccio all’impianto elettrico domestico con la rete elettrica generale, attraverso il bypass del contatore. Come se non bastasse, i militari hanno anche rinvenuto alcune dosi di marijuana, per le quali è stato segnalato alla prefettura, oltre a 6 proiettili a pallettoni detenuti illegalmente. Ricettazione, furto aggravato e detenzione illecita di munizionamento le accuse mosse nei confronti dell’uomo. Sono inoltre in corso ulteriori accertamenti per verificare se l’escavatore poteva servire per eventuali attacchi a bancomat.

VIOLAVA IL DIVIETO DI AVVICINAMENTO ALL’EX MOGLIE. ARRESTATO 26ENNE RUMENO

Faceva fatica a crederci ed invece Vasile Copacel, cittadino romeno 26enne, è stato nuovamente raggiunto dai carabinieri di Linguaglossa ed arrestato a seguito della violazione della misura cautelare del divieto di avvicinamento alla casa dell’ex moglie. Già nella notte del 24 febbraio scorso, al culmine dell’ennesima aggressione ai danni della propria ex compagna e dei tre figli minori, i carabinieri lo avevano arrestato in flagranza di reato per maltrattamenti in famiglia.

 Vasile Copacel

Una vita d’inferno è quella che l’aguzzino ha fatto patire ai suoi familiari negli ultimi 3 anni: un’escalation di violenze, aggressioni fisiche e verbali, denigrazioni, avvenute all’interno dell’ambiente familiare e sul luogo di lavoro della donna. Il 24 febbraio 2015, però, il culmine della violenza: in preda ai fumi dell’alcool, Vasile Copacel molestò e minacciò la moglie, puntandole persino un cacciavite alla gola. Fuggito a piedi, fu rincorso e bloccato da una pattuglia del nucleo radiomobile di Randazzo. Ieri il nuovo arresto.