Catania, beni per 12 milioni confiscati nell’ambito dell’operazione Revenge 4

CATANIA – La polizia ha confiscato beni per 12 milioni di euro appartenenti a Massimo Leonardi e alla moglie Daniela Strano arrestati nell’ambito dell’operazione Revenge 4 con altre 20 persone. Arresti che avevano disarticolato il traffico di droga del clan etneo dei Carateddi.

L’inchiesta è coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Catania. Il provvedimento è stato preso, in applicazione delle norme antimafia, dalla polizia di Stato di Catania su disposizione di un ordinanza della sezione di prevenzione del tribunale. 

I due coniugi erano stati arrestati per aver fatto parte di un’associazione mafiosa collegata al clan Cappello – Bonaccorsi “Carateddi”, finalizzata al traffico di stupefacenti gestita da Alessandro Bonaccorsi cognato della coppia. 

Durante questa operazione, diretta dalla Divisione Anticrimine di Catania, si è provveduto al sequestro di quattrocento milioni di euro nascosti dentro una botola da Massimo Leonardi, somma riconducibile all’attività illecita di spaccio gestita da Alessandro Bonaccorsi. 

Un simile sequestro è avvenuto nell’ambito dell’operazione Revenge, quando vennero sequestrati 383.258,00 di euro in contanti sequestrati alla moglie di Bonaccorsi, Bruna Strano. 

Una volta concluse le indagini il questore di Catania, Marcello Cardona, ha disposto il sequestro, con la conseguente confisca, dell’azienda Metal Ferrosi SRL, ufficiosamente appartenente a Massimo Leonardi ma gestita dal padre Felice e dallo zio Salvatore. 

La figura più importante all’interno dell’azienda era lo zio Salvatore, nonchè amministratore unico, che si occupava di immettere i soldi liquidi ricavati dalle attività illecite agevolando così una crescita aziendale rilevante, cominciata negli anni 90′. 

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Tra i beni confiscati troviamo anche la società Giada Immobiliare SRL, costituita il giorno dopo l’esecuzione dell’operazione Revenge IV, gestita dalla madre e dalla zia di Leonardi, Maria Rosa Scursuni Cantarella e Delia Stella. 

In questo caso si è potuto accertare che la titolarità delle quote apparteneva alla Metal Ferrosi SRL, riuscendo a dimostrare così che i capitali per la costituzione della società erano comunque riconducibili ai coniugi Massimo e Daniela Leonardi. 

Nel mirino dei beni confiscati sono finiti anche quattro vasti terreni, sette corpi di fabbrica, quindici mezzi tra autovetture e autocarri, i saldi attivi dei controcorrenti, dei rapporti bancari e postali appartenenti ai due coniugi per un ammontare di circa dodici milioni di euro.

Nel corso della conferenza stampa il personale della polizia di Catania ha voluto sottolineare come le aziende sono state già affidate a degli amministratori, scelti accuratamente per permettere un normale e lecito svolgimento della loro attività.  

Lo stesso questore, Marcello Cardona, ha sottolineato come questa operazione, oltre ad essere stata svolta nell’ambito delle attività di contrasto alla criminalità, è dettata a garantire la libera economia locale. 

Massimo Leonardi e Daniela Strano attualmente sono stati sottoposti alla misura preventiva di sorvegliato speciale, lui per due anni e mezzo e lei solo per un anno e mezzo, con obbligo di soggiorno nel comune di residenza e presentazione bisettimanale dalle autorità di polizia, con l’imposizione di una cauzione pari a dieci mila euro.