CATANIA – Da patrimonio in mano a cosche mafiose, ad abitazioni per famiglie disagiate e per ospitare un centro di promozione sociale curato dal volontariato.
Ai margini di via Plebiscito, nella storica piazza Santi Cosma e Damiano, a San Cocimo, cuore del blitz antidroga “Quadrilatero” dei carabinieri dello scorso 20 settembre, il sindaco di Catania ha formalizzato la presa in consegna nella disponibilità del Comune di cinque immobili dall’Agenzia Nazionale dei beni confiscati alla mafia, per destinare a scopi di utilità collettiva.
Tra i presenti spiccavano: il prefetto Maria Librizzi, il questore Vito Calvino, il presidente del Tribunale per i minorenni Roberto Di Bella, il comandante provinciale dei carabinieri, colonello Rino Coppola ed una rappresentanza della Guardia di finanza.
Il sindaco ha firmato pubblicamente il passaggio di consegna dei beni dal rappresentante dell’Agenzia nazionale dei beni confiscati Vincenzo Trapani e applicato sulle porte la scritta che è un bene confiscato alla mafia, sei anni dopo la sentenza definitiva di sottrazione alle cosche malavitose della zona.
“E’ importante essere qui oggi – ha sostenuto il prefetto Librizzi – perché le istituzioni tutte danno un segnale forte di ristabilimento della legalità in una zona particolarmente colpita dalla presenza della mafia e di beni di provenienza illecita. Questi – prosegue l’autorità – verranno utilizzati a fini di utilità collettiva. Lo sfruttamento dei minori è inaccettabile e la presenza dello Stato ribadisce il controllo del territorio contro il malaffare”.
Fonte foto ANSA.
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