CATANIA – Un immobile al piano terra di via Anapo 12, nella zona Rotolo-Ognina a Catania, in passato in mano alla criminalità organizzata diverrà centro di socialità autonomamente gestito gratuitamente per 6 anni, rinnovabili per lo stesso periodo, dall’associazione di volontariato “Insieme per la vita”, che promuove educazione alla legalità, attività di animazione socio-educativa e ambientale, aggiudicataria del concorso a evidenza pubblica con valutazione a punti del progetto di utilizzo a fini sociali del bene confiscato.
È l’esito del bando pubblico per l’affidamento del bene confiscato a Cosa Nostra, promosso dall’amministrazione comunale a cui hanno partecipato 7 soggetti del privato sociale con specifici progetti per favorire lo sviluppo di attività socialmente rilevanti del bene confiscato alle cosche malavitose.
La commissione tecnica per l’aggiudicazione è stata composta dal direttore comunale del Patrimonio Maurizio Trainiti, dal responsabile comunale dei servizi sociali Francesco Gullotta e dal viceprefetto Rosaria Maria Grazia Giuffrè, in qualità di esperto esterno.
Gli avvisi pubblici sono stati redatti sulla base del regolamento comunale approvato dal consiglio comunale nel 2014: fino ad oggi, un solo immobile era stato messo a bando e aggiudicato.
“Restituiamo alla fruizione pubblica – ha dichiarato l’assessore ai beni confiscati alla mafia Michele Cristaldi – un bene che era stato sottratto alla società con la violenza del crimine organizzato. Stiamo accelerando su questo fronte della concessione degli immobili al privato sociale e restituirli alla collettività in maniera trasparente. E per questo già nei prossimi giorni – annuncia l’amministrazione comunale – saranno pubblicati altri bandi per assegnare altri beni immobili confiscati alla mafia. Sul tema dei beni confiscati alla mafia non possiamo venir meno al nostro impegno, perché è una battaglia dal grande valore simbolico che rappresenta la vittoria dello Stato sulla criminalità organizzata”.
Il bando per assegnare un altro immobile, in via delle Calcare, a San Cristoforo, è invece andato deserto e verrà ripubblicato tra pochi giorni, insieme ad alcuni appezzamenti terreno coltivati ad agrumeti per l’aggiudicazione alle organizzazioni del privato sociale, in possesso dei requisiti richiesti dalla legge e dal regolamento comunale.
All’affidamento di beni confiscati alla criminalità organizzata possono concorrere comunità anche giovanili, organizzazioni di volontariato, comunità terapeutiche e centri di recupero e cura di tossicodipendenti, prevenzione, cura e riabilitazione dei relativi stati di tossicodipendenza , nonché associazioni di protezione ambientale riconosciute.