CATANIA – Arriva da Asia Usb una nota stampa in merito alla questione case a Catania. Si parla di sanatorie, sgomberi coatti e l’assenza di un Piano adeguato da parte del Comune etneo. Proprio ieri, anche il consigliere comunale Mirenda, aveva lanciato le sue proposte per la questione alloggi popolari (qui i dettagli).
“In campagna elettorale avevamo avanzato la richiesta a chiunque avesse vinto la elezioni amministrative di istituire l’Assessorato comunale per la Casa nell’ambito della realizzazione di un Piano Casa comunale – inizia così la nota stampa di Asia Usb -. Nulla, nulla di tutto ciò! Niente Piano per la Casa, niente Assessorato per la Casa. Invece, apprendiamo dal comune l’avvio di una regolarizzazione, una sorta di sanitaria, per le abitazioni popolari il cui termine ultimo per parteciparvi è il prossimo 2 aprile: ‘Per la presentazione delle domande di regolarizzazione dei rapporti locativi per l’occupazione senza titolo di alloggi popolari (…) i soggetti che occupavano senza titolo un alloggio di edilizia residenziale pubblica alla data del 31 dicembre 2017 e che a seguito dell’invito rivolto dall’ente proprietario o gestore, relativamente alla possibilità di regolamentare l’occupazione, non hanno presentato istanza di regolarizzazione possono presentare domanda di regolarizzazione (…)’.
Leggendo quello che scrive il Comune è evidente come l’amministrazione comunale sia costretta ad ammettere di non avere conoscenza e, quindi, controllo sulle abitazioni popolari, alias ERP. E se fosse necessaria una conferma all’evidenza ecco cosa ha dichiarato recentemente Giuseppe Marletta, assessore comunale con deleghe a Patrimonio e al Bilancio: ‘Non abbiamo il dato degli occupanti abusivi degli alloggi popolari‘.
E per la regolarizzazione-sanatoria quali sono le condizioni richieste dal Comune? Ecco la sintesi: ‘Il possesso dei requisiti previsti dalla legge per l’assegnazione di un alloggio di edilizia residenziale pubblica; il saldo dei canoni di locazione dovuti, a decorrere dalla data di iniziale occupazione, da dimostrarsi con le attestazioni di avvenuto pagamento; il saldo di tutte le spese accessorie dovute, a decorrere dalla data di iniziale occupazione, da dimostrarsi con le attestazioni di avvenuto pagamento’. Considerando che ad oggi, come dichiara lo stesso assessore Marletta, ‘gli alloggi Edilizia Residenziale Popolare a Catania sono 3.388, di questi ne sono stati venduti agli aventi diritto 979 e quelli formalmente con contratti attivi sono 2.413 e di questi non pagano il 12/3′, come fa l’amministrazione a sanare-regolarizzare in tempi così brevi una grave situazione che si trascina da anni e che recentemente è stata anche al centro di ‘Sottosopra‘, operazione antimafia della Procura?”.
E ancora, continua Asia Usb: “Sappiamo che la sanatoria scaturisce da una legge regionale che il Comune è tenuto ad applicare. A maggior ragione come ASIA USB solleviamo la questione di chi pur avendo regolare contratto ERP non ce la farà a pagare e quindi non potrà accedere alla sanatoria-regolarizzazione con l’unica prospettiva di subire lo sgombero coatto.
Intanto, a Catania sale la rabbia fra tutte e tutti coloro che da anni, regolarmente in graduatorie ERP o IACP, attendono l’assegnazione della casa popolare. Assegnazioni che non non arrivano principalmente per la mancanza di un Piano abitativo, grave mancanza che consente anche alle cosche mafiose – dall’operazione ‘Sipario‘ a ‘Sottosopra’ – di mettere le mani sulle case popolari.
In questa realtà – conclude Asia Usb – dove dominano gli sfratti e gli sgomberi, ASIA USB si fa promotrice di una urgente PIATTAFORMA PER IL DIRITTO ALL’ABITARE E ALLA CASA aperta a tutte le soggettività e a tutte le realtà sociali impegnate nel contrasto alla stragrande parte degli sfratti che avvengono per morosità incolpevole o per la sempre crescente tendenza verso gli sfratti per finita locazione, spesso e volentieri determinati dalla scelta dei proprietari di mettere a rendita l’immobile per finalità turistiche“.
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