CATANIA – A seguito di un’indagine coordinata dalla Procura Distrettuale, i Carabinieri della Compagnia di Gravina di Catania hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal G.I.P. del Tribunale di Catania nei confronti di quattro persone. Sono gravemente indiziate, in concorso tra loro, di plurimi reati contro il patrimonio. Tra questi furti in abitazione, tentati furti, furti d’auto e ricettazione. Tutti operati nell’hinterland etneo.
Le indagini, condotte tra marzo e settembre 2024 dalla Sezione Operativa del Comando Compagnia Carabinieri di Gravina di Catania, hanno permesso di ricostruire l’operato di un presunto gruppo criminale attivo in diversi comuni dell’area etnea: Belpasso, Gravina di Catania, San Giovanni la Punta, San Pietro Clarenza, Mascalucia, Trecastagni, Aci Sant’Antonio e Motta Sant’Anastasia.
L’inchiesta è partita da un tentato furto in abitazione a Belpasso, che avrebbe coinvolto Roberto Caponetto, 42 anni, già noto alle forze dell’ordine. L’uomo, usando una tenaglia, avrebbe cercato di forzare la porta di un garage, rinunciando solo dopo essersi accorto della presenza di videocamere di sorveglianza. Nella fuga, avrebbe tentato di manomettere il sistema di videosorveglianza, modificandone il raggio d’azione.
Un episodio simile si sarebbe verificato poco dopo a San Giovanni la Punta, dove Caponetto, insieme al presunto complice Biagio Luca Capone, 35 anni, avrebbe tentato un altro furto in abitazione. Capone, secondo gli inquirenti, avrebbe svolto il ruolo di “palo”. Il colpo non andò a buon fine a causa della presenza di numerosi passanti, che costrinsero i due alla fuga.
Le immagini registrate da una vicina telecamera avrebbero consentito l’identificazione dei sospetti, grazie al riconoscimento dei volti e della targa dell’auto usata per fuggire.
Caponetto sarebbe altresì indiziato di altri furti avvenuti nell’aprile 2024 a Gravina di Catania, San Pietro Clarenza, Mascalucia e Trecastagni, con bottini che andavano da biciclette a strumenti di lavoro, per un valore complessivo di svariate centinaia di euro.
Nonostante l’arresto di Caponetto in un altro procedimento nel maggio 2024, Capone avrebbe continuato l’attività illecita cercando nuovi complici, tra cui Francesco Provenzano (31 anni). I due avrebbero tentato un colpo a luglio 2024 ad Aci Sant’Antonio, fallito grazie all’intervento della vittima che ha messo in fuga i malviventi.
Secondo le indagini, gli episodi delittuosi non si sarebbero limitati ai furti in abitazione: Capone, in concorso con Alessandro Gino Costantino (47 anni), sarebbe stato coinvolto anche nella ricettazione di un’auto rubata, una Citroen C3, nascosta in un’area isolata di San Giovanni la Punta. Il mezzo, rubato a ottobre 2023, è stato recuperato e restituito al proprietario.
Capone sarebbe inoltre implicato nel furto di una Fiat Bravo a Motta Sant’Anastasia, ritrovata il giorno successivo a Librino e anch’essa riconsegnata al legittimo proprietario.
Complessivamente, agli indagati sono contestati:
Le modalità operative del gruppo risultavano consolidate: sopralluoghi, scelta di abitazioni con facile accesso, effrazione degli infissi e rapida introduzione all’interno.
Su richiesta della Procura, il Giudice per le Indagini Preliminari ha disposto:
Resta fermo il principio della presunzione di innocenza per tutti gli indagati fino a sentenza definitiva.
<<Uno dei comportamenti che non comprenderò mai è quello di un’autista che mi ha riportato…
#TgFlash Edizione del 15 aprile 🗓 EDIZIONE SERA 🕒 • Il giuramento all'Ars del nuovo…
SICILIA - È ufficialmente attivo il sismometro più profondo di tutto il Mediterraneo: si trova a…
PALERMO - È stata inaugurata oggi a Villa Zito, a Palermo, la mostra “Il sogno spezzato…
PALERMO - È morto all'età di 84 anni Francesco Picone, presunto boss del clan mafioso "Noce".…
CATANIA - Proseguono i controlli dei carabinieri del nucleo ispettorato del lavoro di Catania, impegnati…