Catania: “Aiuto, siamo imbottigliati e circondati!

CATANIA – Imbottigliati e circondati: sono i catanesi che hanno la necessità di spostarsi in auto per raggiungere il posto di lavoro.

Abbiamo già detto delle conseguenze dell’abbattimento del cavalcavia sul tondo Gioeni che giornalmente costringe gli automobilisti a lunghe estenuanti code, a perdite di tempo in nervosa attesa che il traffico defluisca, sia in direzione nord-sud, al mattino, e viceversa alla sera, che anche chi vuole raggiungere Misterbianco oppure Ognina, per i quali l’impantanamento e l’imbottigliamento sono praticamente continui.

Si sta ovviando, in parte, al sequestro di centinaia di catanesi che abitano in via Passo Gravina, da via Zacco (traversa della clinica Morgagni) fino all’ingresso della cittadella universitaria. Uscendo da casa per andare verso nord, infatti, sono costretti a raggiungere il Tondo Gioeni restando impigliati nella ragnatela. Attualmente sono in corso i lavori per la realizzazione di un tornaindietro all’altezza di via Petraro. 

Via Passo Gravina

Nel frattempo il comune ha autorizzato lungo la circonvallazione lavori che vanno dal tondo Gioeni, verso ovest, sul viale Andrea Doria, fino all’ingresso della cittadella universitaria, ed altri, subito dopo, sempre sulla stessa arteria, in modo da intrappolare anche chi imbocca il sottopassaggio che dal viale Fleming porta verso la parte ovest della circonvallazione: insomma nessuno può sfuggire! 

Lavori sul viale Andrea Doria

Ma non basta. Il grande stratega che dirige questo settore ha consentito lavori anche su via Santa Sofia, davanti alla facoltà di Agraria fino a via Carrubella. Ed ancora: lavori su via Passo Gravina, dall’altezza della sede RAI a via Segantini, con restringimento della corsia, causando anche quì incolonnamenti esasperanti.

Via Passo Gravina, ingorgo

Praticamente, gli automobilisti vengono trattati come i tonni nella mattanza: la rete stradale formata dal viale Andrea Doria, via Santa Sofia, via Carrubella e via Passo Gravina, ha formato una vera e propria camera della morte.

Viene da chiedersi: ma perché non si è lavorato nelle settimane precedenti, prima che si ritornasse dalle ferie. Perché si è aspettata la vigilia dell’inizio dell’anno scolastico? Chi risponde di questi disagi? Probabilmente nessuno! Vuol forse dire questo che siamo amministrati dal signor nessuno? Siano i catanesi a darsi questa risposta.

Redazione

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