CATANIA – La Procura etnea Distrettuale della Repubblica, nell’ambito delle indagini a carico di un 50enne di Catania indagato per i reati di maltrattamenti in famiglia ed estorsione nei confronti della moglie e dei figli e per il reato di stalking nei confronti di un’altra donna, ha richiesto e ottenuto nei suoi confronti la misura cautelare in carcere, emessa dal gip del Tribunale ed eseguita dai carabinieri della Stazione di Catania Piazza Dante che hanno associato l’uomo al carcere catanese di Piazza Lanza.
Le indagini, coordinate dal pool di magistrati specializzati sui reati che riguardano la violenza di genere, seppur in uno stato del procedimento nel quale non è ancora intervenuto il contraddittorio con l’indagato, hanno fatto luce sulle condotte che sarebbero state poste in essere dall’uomo che si sarebbe reso responsabile da una quindicina di anni in ambito familiare, di reiterati episodi di aggressività e violenza e, degenerati in un atteggiamento brutale, da circa un anno, allorquando avrebbe anche intrapreso una relazione extra-coniugale.
Il 50enne, che non perdeva occasione per denigrare la moglie, sperperava regolarmente quanto guadagnato acquistando per sé droga e per assecondare i suoi vizi senza contribuire alle spese familiari, avrebbe sottoposto la donna e i due figli (anche quando ancora minorenni) a reiterate minacce di morte, talvolta con l’utilizzo di una pistola illegalmente detenuta, o di un coltello.
Costantemente “invitata” a lasciare la casa coniugale: “Altrimenti do fuoco a te e anche alla casa, oppure ti getto nell’acido“, spintonata, schiaffeggiata, colpita dal lancio di vari oggetti, la donna talvolta doveva pure assistere alle percosse patite dal figlio, colpevole di avere preso le difese della madre, venendo poi colpito più volte dal padre in un’occasione anche con il ferro da stiro e in un’altra, alle spalle, con un paletto stradale.
Le richieste di somme di denaro, divenute col tempo maggiormente insistenti, sarebbero state indirizzate anche ai figli, che nel frattempo avevano intrapreso un’attività lavorativa e che, soprattutto per evitare reazioni più violente nei confronti della madre, cercavano di assecondare le pretese del padre, peraltro, spesso in stato di alterazione per assunzione di sostanze stupefacenti e in stato di astinenza.
I rapporti familiari, già da tempo incrinati, erano divenuti insostenibili, quando lo scorso anno la donna aveva scoperto una relazione extra coniugale del marito, il quale, ostentando per di più tale rapporto, avrebbe mortificato la figura femminile della moglie ed esaltato invece quella dell’altra donna: “Quella è una modella, quella è meglio di te, quella è la tua padrona“.
Ben presto però, gli impeti aggressivi del 50enne, si sarebbero manifestati anche agli occhi della nuova compagna, quando quest’ultima dopo una iniziale frequentazione, avrebbe intuito l’ossessività e l’indole dell’uomo ed avrebbe provato ad allontanarlo.
Il 50enne avrebbe ripetutamente minacciato di morte la donna: “Niente io, niente nessuno, mia o mia, ti faccio camminare su una sedia a rotelle, ti sparo in una gamba“, e, al suo rifiuto di avere rapporti sessuali l’avrebbe costretta a girare in auto con lui per giorni interi o ad accompagnarlo e a permanere con lui sul posto di lavoro.
L’uomo, essendo a conoscenza della dipendenza da sostanze stupefacenti della donna, sfruttava questo punto debole per convincerla a continuare la relazione, consegnandole peraltro il denaro (spesso da lui estorto ai propri familiari) per acquistare la droga.
All’inizio del 2022, il 50enne, allo scopo di intimorire la donna, le avrebbe mostrato una pistola, custodita nel cruscotto dell’auto, e, l’avrebbe poi anche usata esplodendo almeno cinque colpi contro l’auto del compagno di lei.
La malcapitata, più volte rintracciata e schiaffeggiata per strada, tempestata di telefonate e messaggi, sarebbe stata cercata insistentemente dal 50enne a casa o anche per il tramite dei suoi familiari. Ormai esasperata, la donna, si sarebbe disfatta del proprio cellulare per non sentirlo più squillare ed avrebbe anche sofferto per la fine della relazione da parte del suo nuovo compagno timoroso per la propria incolumità, soprattutto, dopo gli spari sulla sua auto.
Il 50enne, benché destinatario anche di un provvedimento di ammonimento del Questore a seguito delle predette condotte, sarebbe stato recidivo nei suoi comportamenti denotando, tra l’altro, totale incapacità di controllo.