Catania, 19enne ai domiciliari gestiva lo spaccio da casa: arrestato con un complice

Catania, 19enne ai domiciliari gestiva lo spaccio da casa: arrestato con un complice

CATANIA – Durante un’operazione antidroga condotta dai carabinieri del nucleo radiomobile del comando provinciale di Catania, sono stati arrestati due giovani pregiudicati catanesi di 21 e 19 anni.

Quest’ultimo si trovava già ai domiciliari con braccialetto elettronico, in esecuzione di una misura cautelare per una tentata truffa aggravata ai danni di anziani.

La ricostruzione dei fatti

L’indagine è nata da una mirata attività di osservazione avviata per contrastare il fenomeno dello spaccio nella zona di via Pitagora. I militari avevano notato movimenti sospetti nei pressi dell’abitazione del 19enne, dove il 21enne si recava più volte al giorno, rimanendovi per pochi minuti.

Gli investigatori hanno ricostruito con precisione i ruoli dei due: il 21enne faceva da tramite con i clienti, raccoglieva le richieste e ritirava le dosi dal complice, mentre il 19enne, pur vincolato dalla misura restrittiva, confezionava e custodiva la droga in casa.

Il blitz è scattato quando il 21enne è stato visto arrivare in scooter, entrare nell’abitazione e uscire con un involucro poi nascosto in un’auto parcheggiata.

I carabinieri sono subito intervenuti, bloccando il giovane prima che potesse salire in macchina, mentre un’altra squadra faceva irruzione in casa per fermare il complice e impedire la distruzione di eventuali prove.

Cos’è emerso dalla perquisizione

Durante la perquisizione sono state trovate 45 bustine termosaldate con oltre 65 grammi di marijuana, cocaina tipo skunk, un bilancino di precisione, materiale per il confezionamento e diverse somme di denaro contante nascoste nei vestiti, nel bauletto dello scooter, nella cover del telefono e in vari nascondigli domestici.

I provvedimenti presi

I due giovani sono stati condotti nel carcere di Catania piazza Lanza, a disposizione dell’autorità giudiziaria che ha convalidato l’arresto. Si precisa che, nonostante i gravi indizi, entrambi restano da considerarsi innocenti fino a eventuale condanna definitiva.