Caso Speziale, negata l’alternativa al carcere. Avvocato Lipera: “Lo continuerò sempre a difendere”

Caso Speziale, negata l’alternativa al carcere. Avvocato Lipera: “Lo continuerò sempre a difendere”

CATANIA – Si torna a parlare di Antonio Speziale, il giovane ultrà condannato per l’omicidio preterintenzionale dell’ispettore di polizia Filippo Raciti durante il derby Catania-Palermo del 2 febbraio 2007.

Lo scorso 4 ottobre il Tribunale di Sorveglianza di Caltanissetta (città dove Speziale è detenuto) ha negato la misura alternativa alla detenzione in carcere. Al riguardo la difesa dell’avvocato Giuseppe Lipera promette ancora una volta battaglia all’interno delle aule dei tribunali, e stavolta dinanzi alla Corte Suprema di Cassazione, che già nelle fasi delle indagini del famoso processo riconobbe l’innocenza di Speziale.

Si tratta di un provvedimento illogico e contraddittorio – afferma il legale – il mio assistito da quando è detenuto a Caltanissetta sta seguendo un ottimo percorso che, ai fini del suo reinserimento nella società, dovrà necessariamente concludersi fuori dalle mura del carcere, diversamente il rischio di desocializzazione è altissimo. Ho sempre sostenuto che per i reati effettivamente da lui consumati (vedi la resistenza a pubblico ufficiale) l’ho assistito, ma per l’omicidio dell’ispettore Filippo Raciti, che rimane sempre un eroe morto mentre serviva lo Stato, l’ho difeso e lo continuerò sempre a difendere perché non si può pretendere da Speziale il pentimento per un fatto illecito che non ha commesso. La Suprema Corte, annullando questo provvedimento, ha un’occasione storica in quanto potrebbe dare il via a una strada che può mettere un giovane nelle condizioni di poter riprendere il filo della propria vita, che sono convinto sarà dedita a ristabilire la verità secondo anche quanto scritto nella nostra Costituzione, la quale stabilisce che è la legge stessa che determina le condizioni e i modi per la riparazione degli errori giudiziari, e quello che ha subìto Antonino e la sua famiglia è un clamoroso errore giudiziario.

Nel frattempo Palermo è stata ricoperta con volantini, manifesti e striscioni sui quali vi è il volto di Antonino Speziale.

La fine della pena dell’ultras, condannato quando era ancora minorenne, si è ulteriormente aggravata dopo che ha assistito a un allenamento della squadra del Catania pur trovandosi in regime di DASPO.

La sua scarcerazioneè prevista per il 2021.

Immagine di repertorio